Nadia Toffa: “Il cancro, un dono”. Ma il suo ottimismo subisce critiche feroci

Il libro si intitola “Fiorire d’inverno” e nelle sue pagine la 39enne racconta come sia riuscita a trasformare il cancro in un dono.

Nadia Toffa: “Il cancro, un dono”. Ma il suo ottimismo subisce critiche feroci
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L’inviata delle Iene e conduttrice più amata dal pubblico, la bresciana Nadia Toffa, sembra per fortuna uscita dal tunnel. E ha pubblicato un libro per raccontare la sua esperienza di lotta contro il tumore. Si intitola “Fiorire d’inverno” e nelle sue pagine la 39enne racconta come sia riuscita a trasformare il cancro in un dono. Apriti cielo: le critiche non sono mancate e persino Massimo Gramellini nel suo “caffè” ha stigmatizzato il suo ottimismo, parlando del rischio di deprimere chi si convince che valga sempre e comunque la massima “Volere è potere”.

Nadia Toffa e il suo libro

A dire il vero il messaggio della inviata di Cologno Monzese su Instagram non è stato affatto “brutale”.

“Non si sa chi vincerà. Vivendo lo scoprirò controllo dopo controllo tra qualche anno. Chi ha il cancro sa di cosa parlo. Non sospendiamo la vita per colpa del Cancro. non diamogliela vinta ?? dobbiamo sorridere sempre”.

Un messaggio di speranza, insomma. Ma sentendo parlare del cancro come di un “dono” (“Sono riuscita a trasformare quello che tutti considerano una sfiga, il cancro, in un dono, un’occasione, una opportunità”), c’è chi ha parlato di un messaggio “medievale”, chi l’ha accusata di lucrare sulla propria vicenda.

Ecco il post su Instagram (e i relativi commenti):

Commenti non a senso unico

Secondo Gramellini se passa il concetto “Volere è potere”, il rischio è che chi non ce lafa si senta un fallito. Ma quello di Nadia Toffa è in primis il racconto di un’esperienza personale, che non necessariamente vuole diventare paradigmatica:

“Non ho mai sospeso la vita per la malattia, per il cancro e nessuno dovrebbe farlo. Ecco come ci sono riuscita io”.

E infatti i commenti al suo discusso post su Instagram non sono affatto a senso unico. “L’atteggiamento positivo aiuta, accettare quello che di buono c’è stato… fai un giretto al Rizzoli di Bologna, c’è un reparto di chemio fantastico!”, scrive ad esempio una sostenitrice.

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