‘Ndrangheta a Cantù il Presidente della Commissione Antimafia annuncia la sua presenza in Tribunale
Anche Alessandra Dolci della Direzione Distrettuale Antimafia ha evidenziato l'importanza delle presenza delle istituzioni.
‘Ndrangheta a Cantù. Durante queste settimane, in Tribunale a Como, si sta svolgendo il processo contro i presunti ’ndranghetisti accusati di avere tentato di mettere le mani sulla movida di piazza Garibaldi tra il 2016 e il 2017. Dopo le ritrattazioni del titolare di un bar di Cantù sulle abitudini dei clienti accusati di ‘ndrangheta (QUI I DETTAGLI), emerse durante l’udienza di lunedì. Torna sull'accaduto Monica Forte, Presidente della Commissione Speciale Antimafia, Anticorruzione, Trasparenza e Legalità di Regione Lombardia che manifesta la volontà di assistere alle prossime udienze dei processi di 'ndrangheta per i fatti avvenuti nel Canturino.
‘Ndrangheta a Cantù il Presidente della Commissione Antimafia annuncia la sua presenza in Tribunale
"Continuo ad essere fermamente convinta che la vicinanza delle istituzioni sia fondamentale: per questo motivo è mia ferma intenzione partecipare e far sentire la presenza della Commissione Antimafia di Regione Lombardia a più udienze possibili - annuncia Monica Forte - In casi come questi, dove le istituzioni pubbliche hanno avuto la mancanza di non costituirsi parte civile al processo sulla 'ndrangheta, le istituzioni
dovrebbero quantomeno essere presenti al fianco dei cittadini durante l'iter processuale. Siamo ancora in tempo. Già martedì sarò presente personalmente in Tribunale a Como". Anche Alessandra Dolci della Direzione Distrettuale Antimafia ha evidenziato l'importanza delle presenza delle istituzioni a fianco dei cittadini durante il processo, per evitare che si sentano soli e abbiano paura a raccontare la verità dei fatti.
"Le sue parole riprendono il principio che avevo espresso e cioè che il comportamento dei testimoni è comprensibile di fronte ad un isolamento sociale e istituzionale – continua Monica Forte - Nel Comasco, in particolare nel Canturino, purtroppo c'è stato sempre un atteggiamento riduttivo del fenomeno 'ndrangheta, forse per un senso di vergogna o per non dare un'immagine negativa del territorio. E invece bisogna avere consapevolezza della realtà in cui viviamo e denunciare senza paure".