‘Ndrangheta a Cantù oggi in aula il titolare della discoteca "Spazio"

Continua il processo contro i presunti ’ndranghetisti accusati di avere tentato di mettere le mani sulla movida di piazza Garibaldi.

‘Ndrangheta a Cantù oggi in aula il titolare della discoteca "Spazio"
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‘Ndrangheta a Cantù. Questa mattina, martedì 26 febbraio 2019, in Tribunale a Como, si sta svolgendo il processo contro i presunti ’ndranghetisti accusati di avere tentato di mettere le mani sulla movida di piazza Garibaldi. La scorsa settimana era emersa molta paura da parte dei testimoni nel raccontare l'accaduto (QUI I DETTAGLI).  Un fatto grave, come è stato segnalato da più parti (Il direttore del Progetto San Francesco: “Testimoni impauriti, è grave" oppure Il Presidente della Commissione Speciale Antimafia: "Comune e Regione hanno lasciato soli i testimoni").

‘Ndrangheta a Cantù

Il gruppo dei calabresi è accusato di aver tenuto in scacco le attività in piazza canturina con violenza ed estorsioni, aggravate dall’uso del metodo mafioso, è finito in manette nell’autunno del 2017 grazie alle indagini condotte dai Carabinieri di Cantù insieme alla Direzione Distrettuale Antimafia di Milano. Tra loro Luca Di Bella, agli arresti domiciliari, in carcere ci sono Giuseppe Morabito, Domenico Staiti, Rocco Depretis, Emanuele Zuccarello, Antonio Manno, Valerio Torzillo, Jacopo Duzioni e Andrea Scordo.

La testimonianza

Oggi in aula era presente Mirko Pagani, titolare della discoteca "Spazio". Dalla sue dichiarazioni sembrerebbe emergere che all'interno del locale entrasse e uscisse il gruppo dei calabresi. A decidere chi dovesse entrare o uscire dal locale era Giuseppe Morabito. Proprio all'interno della discoteca nell’ottobre del 2015 si era verificata una violentissima rissa con sgabelli e tavoli lanciati. Alla situazione si contrappose Ludovico Muscatello, nipote del boss marianese e all’epoca buttafuori del locale. Questa fu la premessa al fatto di sangue che si verificò una settimana dopo, quando Muscatello venne raggiunto e ferito gravemente da alcuni colpi di pistola sparati da Rocco Depretis e Domenico Staiti, come hanno ricostruito i Carabinieri di Cantù, mentre si trovava fuori dal panificio in via al Monte.

 

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