Neonate morte di pertosse: non è epidemia. La mamma “Nessuno mi ha detto di vaccinarmi”
La Regione “spegne” la psicosi e ribadisce l’importanza della vaccinazione per le donne in gravidanza.
Morte di pertosse fra Bergamo e Crema: la Regione “spegne” la psicosi da epidemia e ribadisce l’importanza della vaccinazione per le donne in gravidanza. Ma la mamma di una delle due neonate decedute rivela: “Nessuno mi ha detto di vaccinarmi”.
Morte di pertosse: come prevenire
Lo ha chiarito già ieri il noto virologo Roberto Burioni, lo ha ribadito l’assessore regionale alla Sanità Giulio Gallera: la pertosse è una malattia molto pericolosa, soprattutto nei primi tre mesi di vita dei neonati. E per questo è importante che le donne in gravidanza si vaccinino.
Parla la mamma della bimba deceduta
Nessuno però aveva mai parlato dell’importanza di vaccinarsi alla 30enne mamma trevigliese Veronica Nissoli (con il papà Cristian Cappa vivono a Scannabue, nel Cremasco) che ora ha perso la sua piccola Martina.
«Siamo rimasti al suo fianco per giorni, Martina ha lottato fino alla fine – ha continuato orgogliosa mamma Veronica, con gli occhi pieni di lacrime – Ha subìto un intervento di otto ore e, nonostante il respiratore per lei non fosse sufficiente, è rimasta stabile finché sono riusciti ad attaccarle un macchinario modernissimo per aiutarla a respirare. I polmoni, infatti, non le funzionavano più».
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«Era la nostra prima figlia, l’abbiamo aspettata con amore e così tutti i familiari, ma ne ha conosciuti pochi – ha aggiunto con un fil di voce la mamma – Io e Cristian ci siamo sposati il 15 settembre e pensavamo a questa data per il battesimo… Fortunatamente il nostro amico sacerdote, don Nicholas Sangiovanni, è riuscito a battezzarla lo stesso, la sera prima che spirasse: appena ha saputo che la situazione era peggiorata è corso in ospedale da lei. Noi non potevamo entrare, è andato solo».
Ora si corre ai ripari
Proprio nella Bergamasca la prossima settimana – ha spiegato l’assessore Gallera – partirà una campagna di sensibilizzazione presso consultori e ospedali, che coinvolgerà le donne nel terzo mese di gravidanza per promuovere la vaccinazione antidifterite tetano, pertosse, che è quella che comprende l’antipertossica.
Ma nessun allarmismo
Non è in atto alcun focolaio nella Bergamasca, così come conferma la distanza sia geografica che temporale dei due casi avvenuti a 40 giorni di distanza – il primo a fine giugno e il secondo a fine luglio – e in due località differenti, Seriate e Treviglio.
Così ha concluso Gallera: QUI L’INTERVENTO INTEGRALE DELL’ASSESSORE REGIONALE