Non comunicavano gli ospiti delle case vacanza: sospesa la licenza
Il comunicato.

Dal 2022 non comunicavano alle autorità di pubblica sicurezza chi alloggiava nelle case vacanza: il questore di Como sospende la licenza per cinque giorni.
L'operazione della Polizia
La Polizia di Stato, nella mattinata di ieri, lunedì 2 giugno, ha notificato ai legali rappresentanti di una società che gestisce appartamenti turistici in locazione temporanea - le cosiddette "case vacanza" - un provvedimento che sospende la licenza ad operare per la durata di cinque giorni.
I poliziotti della Divisione di Polizia amministrativa e di sicurezza della Questura di Como, nel corso di controlli incrociati e comunque, nell’ambito delle attività amministrative fortemente sollecitate dal questore di Marco Calì allo scopo di mantenere sempre alta e costante la garanzia dell’ordine e della sicurezza pubblica, hanno accertato che una società con sede a Como, che gestisce, dislocati in città e prevalentemente sulla sponda ovest del Lago di Como - da Laglio a Menaggio, passando per Tremezzina - ben 17 appartamenti turistici in locazione temporanea, almeno dall’anno 2022 non aveva assolto all’obbligo di comunicare i nominativi degli ospiti tramite il portale "alloggiati web" del ministero dell’Interno.
I responsabili e le leggi violate sulla gestione delle case vacanza
Tale violazione, regolamentata dal Tulps - Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza - prevede, oltre al provvedimento amministrativo della sospensione della licenza, anche una denuncia penale all’autorità giudiziaria per chi ne è responsabile. Gli agenti hanno invitato, negli uffici della Questura di Como, i tre responsabili: una 50enne residente a Menaggio, oltre a un uomo e una donna inglesi di 55 e 58 anni, notificando loro il provvedimento di sospensione e la denuncia a piede libero per tali omissioni.
Di una notevole importanza sono le disposizioni di legge violate e riportate nel testo del provvedimento oggi notificato, si legge testualmente che: "tutte le strutture ricettive sono a tutti gli effetti considerate locali pubblici e sono quindi soggette a provvedimenti di sospensione da parte del questore, hanno inoltre l’obbligo di comunicare alla Questura territorialmente competente sul portale alloggiati web, i nominativi degli ospiti […] il comportamento omissivo, rende difficoltosa l’opera di controllo effettuata dalle Forze dell’ordine, arreca un indiscutibile vulnus alla tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica […] infatti, nelle ben diciassette strutture gestite dalla predetta società e distribuite fra la città di Como e la provincia avrebbero potuto alloggiare latitanti, persone ricercate dalla Polizia per la notifica di provvedimenti penali e/o amministrativi o in generale persone comunque pericolose per l’ordine e la sicurezza pubblica".
Ai responsabili della società è stata dettata l’imposizione di ripristinare, entro e non oltre i cinque giorni di sospensione, l’attività di comunicazione obbligatoria degli alloggiati. Con l’attività di Polizia portata a termine la Questura ricorda a tutti i soggetti operanti in tale settore l'osservanza delle citate disposizioni essenziali per garantire l'ordine e sicurezza pubblica.