"Non si uccide un orso". Gli Amici del Randagio si schierano
Sul caso è intervenuto anche Mauro Corona: "Un orsicidio è un gesto insano, senza giustificazioni".
"Non si uccide un orso". Gli Amici del Randagio si schierano. La Onlus che gestisce i canili di Mariano Comense ed Erba entra a gamba testa nella vicenda che ha portato alla soppressione di una mamma orso in Trentino.
"Non si uccide un orso". Gli Amici del Randagio si schierano
La notizia della morte di Kj2 ha scatenato una valanga di reazioni. La protesta del mondo animalista e dell'opinione pubblica si è levata forte e chiara. Contro la Provincia che ha autorizzato con tanto di ordinanza l'uccisione. "Animale pericoloso". Dagli Amici del Randagio scrivono: "Avere le montagne nel proprio territorio va oltre al TURISMO, prima di tutto c'è il RISPETTO e le RESPONSABILITÀ. Non si coglie un fiore, non si UCCIDE UN ORSO!".
Le reazioni
In tanti hanno commentato. "Non si immettono orsi dove non è possibile far trovar loro un areale sufficiente e compatibile con la loro natura e la convivenza con gli spazi umani". A cui ha fatto eco: "Giusto, non si può raccogliere un fiore, una stella alpina o altro ma tranquillamente si può uccidere un orso? Noooooo non è così che devono funzionare le cose carissimi uomini di cacca". Seguito da: " Vergogna!Devono esser puniti tutti duramente questi meschini e assassini, non è possibile che abbiano potuto agire in questa libertà! Orrore!!!". Per chiudere con: "Siamo noi che andiamo a casa loro! Rispetto per favore ... Ma in questo caso (come in altri) il WWF dov'è?". E' arrivato anche l'hashtag: "Ioboicottoiltrentino".
La vicenda
Il fatto risale alla fine di luglio. Un idraulico stava facendo una passeggiata in un bosco in zona laghi di Lamar con il suo cane quando ha incontrato l'orso. Sarebbe stata proprio la reazione del cane alla vista dell'orso a scatenare l'ira di KJ2. Cercando di difendersi, l'uomo ha riportato ferite al braccio e alla gamba e per salvarsi si era gettato in un dirupo ed era stato soccorso dai vigili del fuoco.
Mauro Corona
Sulla Stampa Mauro Corona spiega le sue ragioni in un ampio articolo: "Un orsicidio che è gesto insano e non ha giustificazioni. Ha la copertura della legalità. In realtà si uccide quando non si hanno idee, quando si è confusi, quando non si conoscono gli animali selvatici. Mancanza di sapere curata con il piombo dei fucili". E in incipit ricorda: "Sapete una cosa? Non avete risolto un bel niente. Lo dico a voi, uomini che avete sparato all’orsa e lo dico a chi vi ha ordinato di farlo. Preparatevi pure a sparare ancora, armate i vostri fucili. Finché l’uomo attraverserà la strada di un’orsa con i cuccioli, finché quell’orsa avrà paura aggredirà per difenderli. Ogni madre, di qualsiasi specie sia, difende i propri piccoli. È l’uomo, non l’orsa, che non è al suo posto. Gli orsi se ne fregano di noi, non ci aggrediscono, ma se una femmina ha i cuccioli allora è meglio starle distante. Punto. L’orsa lì doveva essere e lì doveva continuare a stare".