Nuovo oratorio al rush finale della progettazione: lavori al via in autunno
Prima nazionale per le caratteristiche di inclusività: il salone potrà accogliere fino a cento persone in carrozzina.

Un passo alla volta per completare un grande cammino, come scalare una montagna di cui ora si vede la vetta: nuovo oratorio presentato in Sala consiliare a Olgiate Comasco.
Il progetto: una prima nazionale per inclusività
L'incontro di presentazione del progetto - martedì 20 maggio in Sala consiliare, con invito alla categoria dei commercianti, dopo l'appuntamento già tenuto con artigiani e imprenditori - ha messo in evidenza la connotazione inclusiva del nuovo oratorio dal punto di vista dell'accoglienza di bimbi e ragazzi con disabilità e dell'apertura in generale a tutta la comunità. L'architetto Alessandra Mastrogiacomo ha illustrato il progetto, con gli ultimi accorgimenti. Il valore aggiunto: il nuovo salone, con poltroncine rimovibili, potrà accogliere fino a cento persone in carrozzina, altrettanto inclusive le camere per il pernottamento in occasione di iniziative aggregative e formative. Tra i partecipanti all'incontro, coordinato dal giornalista Vittore De Carli, il sindaco Simone Moretti, Daniela Cammarata, capogruppo di minoranza e intervenuta in rappresentanza di Confcommercio, gli imprenditori Claudio Taiana (presidente della Tessitura Taiana Virgilio), Roberto Briccola (presidente dell'azienda Bric's) e Giuseppe Rivolta, direttore della filiale olgiatese della Bcc, che hanno preso a cuore il progetto. Un team che crede fermamente nel valore sociale della grande opera.
Costi e contributi
Progetto già consegnato dalla parrocchia dei Santi Ippolito e Cassiano alla diocesi di Como. Entro il 20 giugno verrà caricato dalla diocesi sul sito della Cei (Conferenza episcopale italiana), con l'auspicio della parrocchia di poter consegnare il prima possibile il permesso di costruire. Opera per la cui realizzazione serve un impegno di 4.360.000 euro. Costo del solo fabbricato aumentato per rispettare, in particolare, un'integrazione progettuale richiesta dalla Cei. "Verrà creato un chiostro esterno che farà tutto il giro dell'oratorio", ha precisato l'architetto Mastrogiacomo. L'aspettativa è anche per l'ottenimento di un contributo da parte della Cei, che potrebbe attestarsi intorno alla cifra di 1.450.000 euro. Somma importante, che andrebbe ad aggiungersi a quanto ottenuto (1.000.000 di euro) dalla partecipazione al bando emblematico di Fondazione Cariplo: 250.000 euro dalla stessa Fondazione, 750.000 euro da Regione Lombardia. Inoltre, 100.000 euro già garantiti dalla Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù tramite la sottoscrizione "Un finestra sul futuro". Ancora: già raccolti 22.000 euro dalla sensibilizzazione di artigiani e imprenditori tramite l'iniziativa di adozione delle porte del nuovo oratorio. Tirando le somme, in considerazione delle risorse già accantonate dalla parrocchia attraverso una miriade di iniziative, di fatto mancano circa 500.000 euro per raggiungere il totale della spesa.
L'inizio dei lavori
L'architetto Alessandra Mastrogiacomo ha esplicitato una scadenza realistica per l'inizio dei lavori: il prossimo autunno (a settembre o nel mese di ottobre). Si comincerà dalle opere di demolizione che riguarderanno in primis il vecchio teatro Aurora. Quindi i prossimi mesi saranno decisivi per allineare tutte le mosse indispensabili per arrivare alla demolizione in sicurezza e tenendo conto della prossimità alla strada statale Briantea. "L'idea è stata quella di ripensare l'intera area dell'oratorio compatibilmente con le sue funzioni - Il fabbricato ha uno sviluppo orizzontale che è quello della socialità: il salone polifunzionale rivolto verso la strada, la torre distributiva che oltre a servire i vari piani contiene i servizi, la parte rivolta verso il cortile che diventa un grandissimo spazio di gioco, affacciati su un portico coperto e sul campo del gioco libero e sul campo di calcio. C'è anche una dimensione verticale, di crescita personale nel riconoscersi persona: ognuna con le proprie fragilità. Riconoscerci fragili ci permette di metterci in gioco, nell'incontro tra generazioni. Gli spazi saranno tutti polifunzionali, caratterizzati da pareti mobili".
L'entusiasmo del parroco
La considerazione da mettere in rilievo: a Olgiate Comasco quello che è l'oratorio è chiuso da più di cinque anni. Non è un dettaglio, pensando che ci sono circa 400 famiglie coinvolte nel percorso di iniziazione cristiana, 70 ragazzi delle medie e 70 delle superiori, 30 giovani che si occupano della catechesi e 20 volontari adulti. E la parrocchia sta utilizzando spazi alternativi ma insufficienti alle varie esigenze. Anche in risposta alle sollecitazioni emerse tra i commercianti presenti all'incontro, don Flavio Crosta ha messo bene in chiaro l'entusiasmo della parrocchia: "Non vogliamo costruire una cosa che poi dobbiamo riempire. Noi abbiamo già i bambini, i ragazzi, i giovani, le famiglie e i volontari. Li abbiamo già: ci manca la struttura, è questa la sfida che abbiamo di fronte. E' un'opera nuova che merita tutta la nostra attenzione". In questo senso, una sfida davvero aperta alla comunità e al territorio, rivendicandone la valenza non solo dal punto di vista religioso ma anche come fondamentale opportunità a livello sociale. La chiosa nelle parole di Vittore De Carli, che ha marcato gratitudine nei confronti dei molti amici che "stanno mettendo ognuno un piccolo tassello per costruire quello che nella testa del gruppo di lavoro è un qualcosa che testimonierà la bellezza dello stare insieme. Il salone non avrà poltrone fisse, ma potrà ospitare un centinaio di persone in carrozzina. Noi con questo progetto vogliamo abbattere le barriere".