criminalità

Obbligavano giovani donne a prostituirsi in un nightclub: 7 arresti

I fermi nelle province di Varese, Milano, Monza Brianza, Como, Lecco e Alessandria.

Obbligavano giovani donne a prostituirsi in un nightclub: 7 arresti
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Terribile situazione quella venuta a galla grazie al lavoro dei Carabinieri di Saronno: è stato scoperto un giro di prostituzione in un nightclub.

Obbligavano giovani donne a prostituirsi in un nightclub: 7 arresti

L'indagine è partita grazie alla denuncia di una ventenne che ha raccontato ai Carabinieri di essere vittima di violenza. I militari, coordinati dalla procura delle Repubblica di Monza, sono risaliti a un’organizzazione che sfruttava ragazze italiane e albanesi, costrette a prostituirsi all’interno di un circolo privato - adibito a nightclub - di Varedo, in provincia di Monza e Brianza, posto sotto sequestro.

Sette le persone arrestate (6 in carcere ed uno ai domiciliari) di nazionalità italiana ed albanese nelle province di Varese, Milano, Monza Brianza, Como, Lecco e Alessandria. I dettagli saranno resi noti in una nota al termine delle perquisizioni, tuttora in corso.

I dettagli

L’attività investigativa è stata avviata a seguito di un intervento carabinieri di Saronno che hanno soccorso una giovanissima ragazza del luogo, trovata alcuni mesi fa in stato di shock presso la sua abitazione. La donna nell’occasione raccontò in maniera confusa di essere stata violentata e di essere stata costretta ad assumere droghe e alcol. Il racconto era poco chiaro ed in parte contraddittorio, anche se la vittima appariva comunque fortemente provata.

I carabinieri, valorizzando in contenuto di quella denuncia, poi parzialmente smentita nel corso delle indagini, hanno indagato sui luoghi frequentati dalla ragazza, sui suoi contatti e sulle abitudini, scoprendo che era inserita in un giro di giovanissime donne, alcune italiane ed altre straniere, che “lavoravano” presso un circolo privato di Varedo (MB), di fatto gestito abusivamente come night club, all’interno del quale esercitavano la prostituzione.

Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di una vera e propria associazione dedita alla consolidata, sistematica e duratura attività di reclutamento, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione in pregiudizio di una pluralità di donne, in prevalenza straniere ed in condizioni di bisogno o indigenza.

I promotori dell’associazione erano un 74enne ed un 47enne di origini calabresi (padre e figlio, residenti rispettivamente nelle province di Lecco e di Monza Brianza). Inoltre, destinatari delle misure, un 49enne residente in Brianza ritenuto il gestore degli affari per conto dei due congiunti; una donna 28enne, compagna del più giovane dei promotori, considerata l’intestataria/prestanome di conti correnti e aziende riconducibili alla gestione del locale notturno, attraverso i quali veniva riciclato il denaro di provenienza illecita; un albanese, gestore di fatto del locale; un italiano ed un albanese che avevano il ruolo di accompagnatori delle ragazze (si occupavano di trasportarle dalle loro dimore sino al locale e viceversa a inizio e fine serata).

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