Pallacanestro Cantù, coach Sodini: "Difendo i miei giocatori" VIDEO
Sabato alle 20.45 la squadra affronterà Avellino in trasferta.
E' stata una settimana turbolenta per la Pallacanestro Cantù. Dopo la bella vittoria contro Trento di domenica, la squadra martedì ha scioperato e non si è allenata. Il motivo? Il mancanto pagamento della prima mensilità, quella di ottobre, ai giocatori italiani. Ieri, la società ha deciso di far allenare i giocatori a porte chiuse fino a data da destinarsi. Oggi in conferenza stampa ha parlato Marco Sodini.
Pallacanestro Cantù, le parole di Sodini
Il coach durante la consueta conferenza stampa pre match è partito proprio dai problemi della settimana: "Io devo proteggere i miei giocatori. Come idea di base ho sempre voluto allenamenti a porte aperte, ma in questo momento ho il dovere di proteggerli da una situazione che non dipende da loro".
Il match contro Avellino
Il coach ha poi parlato della partita che attende la sua squadra: "Avellino è la seconda squadra consecutiva di livello che incontriamo. Ha già una qualità di livello superiore: è in grado di giocare più partite a settimana di alto livello. Da subito è molto efficace ed efficiente. Ha due grandissimi cervelli, guardie fisiche e il livello fisco complessivo è molto elevato, anche senza Fesenko. Avellino dispone di ampie rotazioni, i giocatori sono aggressivi su tutto il campo, giocano raddoppiando molto spesso. E poi hanno Leunen, che è è un secondo play in campo e questa è una problematica aggiuntiva".
Come affrontare la partita
"Ovviamente io preparo una tattica, il mio avversario prepara qualcosa per rispondere e quindi poi si vince con il talento che sopperisce ad eventuali inefficienze in quanto si è preparato in settimana. Avellino è brava proprio in questo. Il timore è quello di non riuscire a tenere in trasferta l'intensità che ha Avellino e che noi abbiamo dimostrato solo in casa. Dobbiamo essere obiettivi nel sapere che alcune partite le possiamo anche perdere, ma è importante saper competere per tutti i 40 minuti. Dobbiamo essere in grado di arginare le loro guardie fisiche, mantenendo la doppia pericolosità interna ed esterna, giocando in campo aperto, ma coinvolgendo anche i giocatori interni".
Sodini è poi tornato sui problemi esterni al campo
Coach Sodini ha poi parlato di fisica e di funzione d'onda: "Noi viviamo come se fossimo all'interno di una funzione d'onda, perchè ci sono delle problematiche esterne alla squadra che ci condizionano e non posso fare finta che non ci siano. Ci sono dei disturbi esterni che ci condizionano, perchè purtroppo non possiamo chiuderci in maniera stagna. Non possiamo nascondere le difficoltà, altrimenti non ci sarebbe stata la protesta dei miei giocatori, che sono giocatori ma anche lavoratori e quindi hanno il diritto di ricevere quanto hanno pattuito con la società. Io posso dire che in settimana ce la stiamo mettendo tutta e ci alleniamo bene, ma non sono certo che quanto succede intorno a noi non ci condizioni".
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