Pallacanestro Cantù i commenti del post partita

Hanno parlato il coach di Venezia Walter De Raffaele e quello di Cantù Evgeny Pashutin.

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Pallacanestro Cantù i commenti del post partita.

Pallacanestro Cantù: coach a confronto

Nel posticipo dell’undicesima giornata di LBA, l’Acqua S.Bernardo Cantù cede in casa contro l’Umana Reyer Venezia. 71-93 il finale. Partita dominata dalla squadra veneta, che non ha praticamente mai perso l'inerzia del match.

Il coach di Venezia

Coach Walter De Raffaele, capo allenatore Umana Reyer Venezia: «Complimenti ai miei ragazzi. La partita è stata giocata bene sin da subito. Sapevamo che Cantù aveva delle individualità forti ma abbiamo giocato bene. Faccio un grande in bocca al lupo alla società canturina, augurando che la non semplice situazione societaria si sistemi, perché Cantù è patrimonio della pallacanestro italiana».

Le parole del coach di Cantù

Coach Evgeny Pashutin, capo allenatore Acqua S.Bernardo Cantù: «Sapevamo che sarebbe stata una partita difficile. Venezia è una buona squadra, forte come Milano. Non a caso è seconda in classifica. Ha dei giocatori forti e, come tutte le squadre che fanno la coppa, ha un roster profondo». Ha quindi aggiunto: «In settimana, ancora una volta, abbiamo parlato della difesa e ci siamo preparati su di essa per cercare di limitare l’attacco veneziano. Tuttavia, poi, non siamo stati in grado di metterla in pratica. Questo è stato evidente sin dal primo quarto, dove sicuramente qualcosa è andato storto. Nel secondo, invece, c’è stato qualche miglioramento, come dimostra il 18 a 16 di parziale». Ha quindi concluso: «Ho parlato ai giocatori negli spogliatoi a fine partita, devono capire che si difende in cinque, tutti. Non devono farlo soltanto in due o tre. In questo momento non siamo uniti, non giochiamo come una squadra dovrebbe fare. Questo è il problema. Bisogna mettere l’ego da parte, dimenticarsi delle individualità e iniziare a giocare. Troppi
giocatori giocano per se stessi, solamente per le proprie statistiche. Bisogna, invece, giocare per la squadra, per Cantù, per la società. Dobbiamo imparare a rimanere concentrati per tutti i 40 minuti. Nel corso della partita abbiamo cercato di fare qualcosa di diverso, come ad esempio impiegare in campo Davis da tre. Questo ha limitato un po’ Venezia, portandola a non segnare più tiri facili ed a non colpirci in contropiede. Avremmo dovuto farlo per tutta la partita però e non per pochi minuti».

Le "vicenda extracampo"

«Le vicende extracampo non devono più essere delle scusanti, questo non è più il punto. Io credo in Andrea Mauri, credo nella società. Ci si deve comportare da uomini, da guerrieri. Io tengo molto a questa società e a questa squadra, sono uno che non molla. Non dormo la notte per cercare di risolvere questa situazione. Purtroppo è complicato, anche il linguaggio del corpo dei giocatori lo dimostra ma
bisogna andare avanti, anche se i risultati non arrivano. Non dobbiamo mollare, adesso dobbiamo essere mentalmente focalizzati sulla prossima partita, che è già dopo domani».

Il prossimo match

L’Acqua S.Bernardo Cantù tornerà in campo il giorno di Natale, a Varese, per l’attesissimo derby contro la Openjobmetis in programma alle ore 17:00 di martedì 25 dicembre.

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