Il ricordo di Facchinetti su Paolo Villaggio
Francesco Facchinetti su Facebook ricorda Paolo Villaggio, scomparso improvvisamente all'età di 84 anni.
Sono almeno due ore che penso a come mettere insieme le parole necessarie a rendere onore alla figura iconica che era Paolo Villaggio; ossia da quando mi sono svegliato, ho preso in mano in telefono e ho scoperto che uno degli ultimi eroi della mia infanzia si è spento così, all'improvviso". Con un lungo post su Facebook lo showman marianese, Francesco Facchinetti, ricorda l'attore e comico scomparso questa mattina all'età di 84 anni.
Paolo Villaggio un mito nell'infanzia di Facchinetti
Villaggio ha segnato diverse generazioni, così scrive Facchinetti: "Che torto che mi è stato fatto! E lo dico senza grande ironia, perché in fondo quando arrivi ad essere una figura talmente grande, che tocca i cuori di così tante persone, appartieni un po' a tutti. E Paolo Villaggio era così. Forse era uno degli ultimi eredi di una tradizione squisitamente italiana di intrattenimento sagace, intelligente e in grado di battere i tasti dolenti di una società sempre più ingrigita, che non sa più bene se vive per lavorare o lavora per vivere. Era un uomo dalla mente brillante, di quelli che segnano non solo la propria generazione, ma anche le dodici successive. Era un colosso, sullo schermo quanto dal vivo".
Il ricordo di un'intervista
Indelebile il momento più intenso passato con l'attore e comico: "Ricordo ancora il giorno in cui ho avuto la fortuna di poterlo incontrare per un'intervista e la paura di non riuscire a tenere testa al mostro di carisma che avevo davanti. E invece mi sono trovato a parlare con qualcuno che sembrava più un vecchio amico dalla scorza dura che il genio creativo dietro a personaggi che non dimenticheremo mai".
I personaggi storici e l'icona
Infine Facchinetti ricorda alcuni dei personaggi che hanno fatto la storia della televisione italiana: "Certo, il ragionier Fantozzi ci ha fatto ridere fino alle lacrime, ma nascondeva un sottobosco critico e pungente che - tra una lingua di fuori e un volo dalla finestra per prendere l'autobus in orario - spingeva a riflettere. Il professor Kranz, Giandomenico Fracchia. Mi verrebbe da citare tutto il lavoro di ingegno e recitazione di un uomo come Villaggio, sempre pronto a scagliarsi contro i diktat sociali e culturali, ma basterebbe? In fondo lo faranno altri meglio di me in questi giorni. Quindi io mi limito al mio ruolo: il fan, il ragazzino davanti alla televisione che pensa, cresce e soprattutto ride. E forse, alla fine di questo fiume di parole, non c'è modo migliore di salutare l'ultima grande avventura di Paolo che con una risata".