Perdere peso: la metamorfosi di Sandro STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Erba regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Perdere peso: la metamorfosi di Sandro STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
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Perdere peso può salvarti la vita."La salita è stata dura, ma adesso devo dire che da qui in cima il paesaggio è straordinario". Con queste parole Sandro Zappulla, 31 anni, racconta il percorso che in poco più di un anno lo ha portato a perdere 55 chilogrammi.

Perdere peso: la metamorfosi di Sandro

"Sono tornato ad amarmi, a piacermi. Nella mia nuova vita sono felice e sono orgoglioso di me stesso", spiega. La data della sua rinascita è stata il 10 gennaio del 2017, giorno dell’operazione di bypass gastrico eseguita al Fatebenefratelli di Erba dal professor Marco Antonio Zappa e dalla sua équipe medica. In realtà la "scossa" è arrivata prima: "Ero un incosciente, sia fisicamente che mentalmente. Non capivo il rischio che correvo. Ero arrivato a pesare 135 chili. Eppure per uno strano gioco psicologico riuscivo ad accettarmi così com’ero. Forse per pigrizia. Forse perché ritenevo comunque di essere felice di quello che avevo: una moglie, due figli. E invece sbagliavo. Mangiavo tanto e male. Mi alzavo di notte e aprivo frigo e dispensa. Finché un giorno, durante una visita medica di mia moglie Giusy abbiamo incontrato una sua vecchia amica che aveva fatto l’operazione. Il suo cambiamento e le cose incisive che mi ha detto hanno iniziato a smuovere qualcosa in me".

Il racconto

Non è stato facile per Sandro arrivare alla decisione di effettuare il bypass gastrico: "Soffrivo di bulimia. Non riuscivo ad ammetterlo nemmeno con me stesso, ma mangiavo e poi mi rinchiudevo in bagno a vomitare. Prima di potermi sottoporre all’intervento ho dovuto svolgere un percorso con una psicologa per otto mesi perché in quelle condizioni il professor Zappa non mi avrebbe mai operato". E finalmente all’inizio del 2017 la rinascita: "Ricordo ancora un giorno in cui salendo le scale con mio figlio più grande a manina, mi cedettero le ginocchia. Mia moglie in quell’occasione mi portò davanti a uno specchio e mi spronò a prendere una decisione: lì ho capito che mi stava salvando la vita e in quel momento ho detto a me stesso che dovevo assolutamente vincere la battaglia contro il cibo. A trent’anni un uomo può regalare la propria esistenza al cibo? In quel momento mi sentii pronto e per me fu un segno che in ospedale mi fissarono l’intervento proprio il 10 gennaio: il dieci per me è un numero importante".

Zappa e la sua équipe lo hanno seguito e ancora lo sottopongono a visite regolari: "La parte più dura è stata all’uscita dall’ospedale, ma non finirò mai di ringraziare questi medici, grandi professionisti. Sono ancora a dieta, ma quello che ho imparato è stato a mangiare bene. Una volta superata tutta la fase di controlli, mancherà quella con il chirurgo plastico per rimuovere la pelle in eccesso". In tutta la sua storia, Sandro ha trovato nella moglie Giusy un valido supporto: "Appena tornato a casa dopo l’intervento è come avesse avuto con sé tre bambini: anche a me doveva frullare tutto. Non è stato facile gestire la famiglia, ma mi ha sempre spronato e sostenuto: mi è stata accanto senza farmi mai mancare amore. Le devo tanto".

Ora indossa una "L"

In poco più di un anno Zappulla ha perso 55 chili, passando da una XXXL a una L: "Indossavo una 64/66 e ora calzo una 48. Per alcune cose anche la 46. Finalmente posso dire di stare bene con me stesso. Oggi vedo tutto in un’altra ottica, oltre che con un altro stomaco". C’è una cosa che gli manca molto: "Soprattutto all’inizio di questo percorso: uscire per mangiare una pizza e finirla. Anche oggi non riesco a terminarla, ma va bene così. So che non vivo per mangiare e ho troppa paura di tornare come prima. Mi accontento di una pizza baby". E ora non gli resta che un sogno, dato che Sandro è un interprete di canzoni neo melodiche: "Gigi D’Alessio mi aveva promesso che avremmo cantato insieme se fossi dimagrito...".

(Giornale di Erba, sabato 3 febbraio)

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