Pierrot, il gatto di casa. "Le tue fusa curano la nostra pena per Misha". FOTO

Il suo padrone è morto qualche settimana fa. Oggi l'articolo di Lino Longobardi sul blog la versione di Misha

Pierrot, il gatto di casa. "Le tue fusa curano la nostra pena per Misha". FOTO
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Pierrot, il gatto di casa. "Le tue fusa curano la nostra pena per Misha".  Uno degli ultimi articoli che Lino Longobardi ha pubblicato sul blog "La versione di Misha". Misha è scomparso in maniera tragica qualche settimana fa. I genitori hanno creato uno spazio virtuale per dire che la vita è bella e va vissuta.  Condividiamo integralmente il bellissimo racconto del rapporto speciale che legava Pierrot, gatto domestico dei Longobardi, e Misha. Un rapporto indelebile.

“Papà hai notato quante volte Pierrot cerca e guarda nel vuoto o fissa il “nulla”?” “Sì, l’ho notato spesso” risposi e lui di rimando: “Secondo me, lui vede le cose che noi non vediamo.”

Pierrot, il gatto di casa. "Le tue fusa curano la nostra pena per Misha"

"Nella nostra vita, come sa bene chi di voi ci segue, è stata improvvisamente travolta da quello, che forse con un iperbole, abbiamo definito uno tsunami emotivo e fisico. Nel nostro nucleo familiare oltre a me, Natalia e Misha c’è un altro vivente: Pierrot. Lui è nato il 9.9.2009 e qualche mese dopo è venuto a vivere con noi. Quel Natale del 2009 Misha non aveva voluto nessun regalo, ma aveva espresso un desiderio grande: avere un gatto. Nonostante qualche perplessità da parte mia (ero sempre stato allergico) fu così che questo persiano pelosissimo arrivo in casa Longobardi. Ahinoi, bianconero, ma nerazzurro dentro, visto che non si è mai perso una partita dell’Inter insieme con noi sul divano".

L'arrivo in casa Longobardi

"In questi anni la sua è stata una presenza discreta, educata, mai sopra le righe. Le sue abitudini quotidiane sono sincronizzate alle nostre, in particolare la colazione del mattino e la cena serale. Uno di famiglia, in tutti i sensi. Una sua caratteristica è sempre stata quella di avvertire per tempo chiunque di noi stesse tornando a casa. Ovunque si trova arriva zampettando mettendosi dietro la porta d’ingresso per salutare chi arriva. Una strusciata ai polpacci del nuovo arrivato, un’inarcata della schiena, uno svolazzo di coda e poi l’attesa di una carezza, in cambio un po’ di fusa. Ricevute le attenzioni on demand ritorna alla sua attività preferita: sdraiato in poltrona, davanti alla tv, spenta".

Gli animali migliorano la nostra vita

"Recentemente ho letto che alcuni scienziati hanno studiato gli effetti terapeutici delle fusa dei gatti. Pare che le fusa dei nostri mici vibrano tra i 25 e i 50 hertz, dando così sollievo a chi soffre di reumatismi. È la stessa frequenza usata in ortopedia. Per chi come me è iperteso, invece, può rivelarsi utile semplicemente accarezzare il proprio micio per veder diminuire il ritmo cardiaco. È stato anche dimostrato che la relazione con il gatto è un valido rimedio contro lo stress, l’ansia e la depressione. Così per l’insonnia, la vicinanza di Pierrot in queste settimane è stato meglio di qualsiasi sonnifero, chimico o naturale che sia, per farci dormire. Misha recentemente si era appassionato alle culture orientali in particolare a quella giapponese. Un giorno mi raccontò di aver letto che il gatto può migliorare la nostra vita e proteggere la nostra casa perché è fonte di energia positiva, assorbe le energie negative e le purifica armonizzando l’ambiente. “Nella cultura orientale” mi disse “sono molto diffuse le statuine di “Maneki-neko” (il gatto portafortuna) oppure in Giappone ci sono i “bar dei gatti”, dove oltre a prendersi un tè, si può accarezzare un gatto per stare meglio”. Infine, completando il suo racconto disse: “mentre i cani, sono i guardiani nel mondo fisico e darebbero la loro vita per salvarci, i gatti proteggono l’energia spirituale e farebbero di tutto per proteggerci quando la nostra energia si abbassa”.

Un rapporto speciale

"Poi riprese il suo ragionamento. “Papà hai notato quante volte Pierrot cerca e guarda nel vuoto o fissa il “nulla”?” “Sì, l’ho notato spesso” risposi e lui di rimando: “Secondo me, lui vede le cose che noi non vediamo.” Ogni tanto mi chiedo se Pierrot, che vede quello che noi non vediamo, avesse visto prima quello che albergava nei pensieri e nella mente del suo amico biondo. Forse anche lui è stato travolto come noi dallo stesso tsunami e ancora non riesce a farsi una ragione quando suonano alla porta. Senza neppure avvicinarsi alza il capo dalla poltrona, guarda, poi, visto che non è il suo amico, richiude gli occhi e torna ai suoi sogni. O quando raramente si avventura su per le scale verso la camera di Misha. Sale, fa un rapido giro e, verificato che la stanza è vuota, ritorna al piano sotto chiedendo anche lui una carezza di conforto. Una cara amica, amante ed esperta di gatti, in questi giorni mentre le raccontavo del comportamento di Pierrot, mi ha detto: “Tutti i gatti, anche il vostro, sono trasformatori di energia che aiutano nella guarigione. Il tuo gatto vi insegna ad amare, senza sottomissione, vi insegna quell’amore gratuito che fa la differenza.” Oggi il nostro ringraziamento e l’augurio di una buona giornata va a te, Caro Pierrot, dolce amico peloso che ci mostri tutto il tuo affetto e condividi, in silenzio, con le tue vibrazioni a bassa frequenza, la nostra pena".

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Foto 1 di 1

Misha qualche anno fa quando arrivò in famiglia il gatto Pierrot

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