Tra arte e religione

Salvataggio in extremis per la chiesa di Santa Marta a Porlezza: al via il restauro

L'involucro architettonico dell'edificio e il suo straordinario patrimonio artistico sono seriamente minacciati dall’umidità di risalita.

Salvataggio in extremis per la chiesa di Santa Marta a Porlezza: al via il restauro
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La Chiesa di Santa Marta, a Porlezza, non dovrà più temere le insidie del clima, o almeno si spera. Grazie ai finanziamenti di Regione Lombardia e Fondazione Lambriana, si sta svolgendo il restauro dell'edificio e di tre sue grandi tele, ad opera del pittore Giovanni Stefano Danedi (detto Montalto) e risalenti alla seconda metà del Seicento. I lavori sono curati dalla Eliana Tovagliaro.

Come spiega don Graziano Rudello, parroco della Comunità Pastorale Sant'Ambrogio: "Il restauro della Chiesa di Santa Marta non costituisce un episodio isolato, ma si inserisce nell’ambito di un più ampio piano di valorizzazione che ha già interessato in Porlezza la chiesa parrocchiale di San Vittore, la chiesa della Madonna del Rezzo e l’oratorio di San Rocco, a Lugino (Tavordo), quello di San Carlo, a San Pietro Sovera, la chiesa dei Santi Pietro e Paolo e prossimamente interesserà la chiesa di San Vincenzo a Claino: tutte opere d’arte che rendono testimonianza di una fede e di una capacità artistica notevole nel nostro territorio".

I problemi della chiesa di Porlezza: i danni e la risoluzione

L’impianto della chiesa e il suo straordinario patrimonio artistico sono seriamente minacciati dall’umidità di risalita, presente nelle murature fino all'altezza di un metro e mezzo - due metri. Tale fenomeno, purtroppo, ha già danneggiato in modo irreparabile la parte bassa dell’affresco sulla parete absidale, raffigurante "S. Marta che ammansisce il drago".

La società Sanaclima S.r.l., che si  occupa di risanamento dalla risalita capillare, ha posizionato nell'edificio un dispositivo ecologico, che permette di contrastare la risalita dell’umidità. L'obiettivo è bloccare i gravissimi fenomeni di degrado in corso, che interessano sia l’involucro architettonico, sia l’apparato decorativo, in particolare le decorazioni in stucco: queste ultime sono state colpite da diffuse efflorescenze saline e persino dalla perdita del modellato (le braccia e le gambe dei putti si sono in parte già sbriciolate).

Il progetto per restaurare e risanare architettura e decorazioni è stato redatto dagli architetti Mariaemma Cioni Mori e Franco Grossi.

Le antiche origini della Chiesa di Santa Marta

La Chiesa di Santa Marta, situata all’estremità est dell’antico borgo di Porlezza, ha origini molto antiche. Documenti del Cinquecento attestano che le dimensioni originarie dell'edificio erano inferiori a quelle attuali: infatti, la struttura è stata oggetto di ampliamento a partire dal 1640. La confraternita dei Disciplini di S. Marta, alla quale apparteneva, si occupò di abbellirla tra gli anni anni 1670 e 1681, con un ciclo di affreschi e con grandi tele dipinte a olio del Montalto e del Procaccini, collocate entro cornici di stucco decorate. La facciata dell'edificio, completata nel 1721, è racchiusa da lesene con soprastanti capitelli corinzi ed è sormontata da un timpano sporgente.

La Chiesa di Santa Marta a Porlezza

Martina Sangalli

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