Porte dei negozi chiuse: sì all'emendamento Dem al Regolamento di Polizia

Solo con riscaldamento o climatizzatore acceso. La consigliera Lissi: "Per evitare l’inutile dispersione termica che comporta solo costi più alti e sprechi".

Porte dei negozi chiuse: sì all'emendamento Dem al Regolamento di Polizia
Pubblicato:
Aggiornato:

E' stato approvato l'emendamento, targato Partito Democratico, al Regolamento di Polizia Urbana in discussione in Consiglio comunale nelle ultime settimane, che impone porte dei negozi chiuse quando sono accesi riscaldamento o climatizzatore.

Porte dei negozi chiuse con riscaldamento o climatizzatore acceso

“Obblighiamo i negozi a tenere le porte chiuse durante il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento e di climatizzazione" lo ha chiesto un emendamento al Regolamento di Polizia locale, approvato in consiglio comunale a Como, presentato dal Gruppo comunale del Pd e illustrato dalla consigliera Patrizia Lissi. “Lo aveva già fatto la Giunta Lucini, con un’ordinanza, nell’estate del 2016. Ma il provvedimento era durato un anno e quindi dal 2017 in poi nessuno ci aveva più pensato. Invece, era strettamente necessario farlo diventare organico, per evitare l’inutile dispersione termica che comporta solo costi più alti e sprechi, nel nome della lotta al cambiamento climatico” ha spiegato l'esponente Dem.

Secondo la proposta del Pd, dal provvedimento sono esclusi gli esercizi commerciali dotati di dispositivi alternativi alle porte d’accesso per l’isolamento termico degli ambienti o quelli le cui porte non si affacciano direttamente verso l’esterno, come nei centri commerciali.

“Ci sono città come Milano, Bologna, Perugia, Mantova che da anni hanno preso questa decisione con un’ordinanza antismog. E la questione non riguarda solo l’Italia, ma anche altri Paesi europei che da tempo hanno aperto un dibattito con una campagna che è stata chiamata ‘Closethedoor’ (‘Chiudi la porta’, ndr), lanciata proprio per sensibilizzare i commercianti contro lo spreco energetico – ha illustrato in Aula la consigliera Pd –. Secondo le stime della Cambridge University sono riusciti a ridurre i consumi anche del 50%, mentre il risparmio complessivo in termini di emissioni è stato finora di oltre 10 tonnellate di co2. Non ci sono prove, invece, di una presunta diminuzione di clienti, solo perché le porte sono chiuse” prosegue la consigliera.

Ma anche Legambiente, con una campagna di sensibilizzazione, “ha messo in evidenza i benefici dovuti alla chiusura delle porte, quali l’assenza di variazioni delle condizioni interne di temperatura, umidità, smog, con un conseguente miglioramento di benessere e comfort interno per i dipendenti e per i clienti – ha concluso Lissi –. Per questo mi fa molto piacere che anche i ragazzi comaschi che aderiscono al movimento Fridays for Future, nel loro appello al Comune abbiano introdotto questa richiesta. Un piccolo ma importante passo avanti che siamo riusciti a far fare anche alla nostra città”.

Seguici sui nostri canali