Processo paratie: l'ex sindaco Mario Lucini rompe il silenzio sulla sentenza

L'ex primo cittadino: ""Senti morire ideali, passioni, sogni".

Processo paratie: l'ex sindaco Mario Lucini rompe il silenzio sulla sentenza
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A tre settimane dalla sentenza di primo grado del processo paratie, l'ex sindaco di Como Mario Lucini attraverso un post su Facebook rompe il silenzio sulla sua condanna. Il predecessore di Mario Landriscina è stato infatti condannato ad un anno e mezzo di reclusione.

Processo paratie, Lucini: "Senti morire ideali, passioni, sogni"

L'ex sindaco dem scrive sul proprio profilo Facebook un lungo ringraziamento a quanti gli sono stati accanto in questo momento difficile. Fin da subito infatti non sono mancate le esternazioni di vicinanza da parte dei rappresentanti politici del Pd. Ma non solo. Lucini sottolinea che crede nelle istituzioni e "nell'affermazione della verità". Ecco di seguito la sua riflessione prima di affrontare i successivi gradi di giudizio.

Voglio ringraziare di cuore le tante persone che in questi giorni hanno voluto manifestarmi la loro vicinanza.
Ci ho messo un po’ di tempo, lo so, e me ne scuso con voi, ma ho sempre pensato che nei momenti difficili si debba evitare di lasciar guidare i propri pensieri e le proprie parole dalla delusione o, peggio ancora, dalla rabbia. E io sentivo il bisogno di qualche giorno di “decompressione”.
Spesso la vita ci pone davanti prove dolorose e impensate. Mai però avrei immaginato di poter essere un giorno considerato "controparte" dalla Repubblica Italiana, il mio Paese; un Paese che amo e di cui rispetto le Istituzioni.
E’ un colpo duro, difficile da metabolizzare.
Gli ideali, le passioni, i sogni che ti hanno accompagnato nella vita, te li senti morire dentro, ed è davvero brutto.
Ma al di là dell’amarezza, penso che nessuno possa permettersi di lasciar morire i propri ideali, le proprie passioni e i propri sogni. Con umiltà e coraggio vanno rivitalizzati e rinnovati ogni giorno.
Anche perché c’è un’altra cosa in cui ho sempre creduto ed alla quale non intendo rinunciare adesso: l'affermazione della verità.
E anche perché oltre al rispetto per le Istituzioni del mio Paese, che ho sempre avuto e non rinnego ora, penso, anzi sono certo, di dovere rispetto anche a me stesso, al cammino che ho sin qui percorso, alle persone che in questo cammino ho incontrato.
Nella mia vita ho ricevuto molto da molte persone e ho sempre cercato di dare quello che le mie capacità e i miei difetti mi consentivano, con impegno, serietà, correttezza e com-passione.
E so di dover continuare a farlo. Ci sto provando.

 

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