le celebrazioni a chiavenna

Proclamata beata la suora uccisa 21 anni fa da tre giovani sataniste

L'attirarono con l'inganno in un viottolo e la uccisero con 19 coltellate.

Proclamata beata la suora uccisa 21 anni fa da tre giovani sataniste
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Papa Francesco aveva ufficialmente firmato l’autorizzazione al martirio: ed ora suor Maria Laura Mainetti, assassinata da tre ragazze nel 2000 a Chiavenna, in provincia di Sondrio, alta Lombardia al confine con la Svizzera, è stata proclamata beata.

Vittima di tre minorenni sataniste

Una vittima incolpevole, suor Maria Laura. Divenuta bersaglio di una follia omicida assurda. In sintesi, tre minorenni del paese, Ambra Gianasso, 17 anni, la coetanea Veronica Pietrobelli e Milena De Giambattista, di 16 anni, nel loro delirio scelsero la religiosa come vittima per un sacrificio a Satana.

Le tre invasate, che avevano stretto tra loro un patto di sangue e riempivano quaderni di scritte sataniste, l’attirarono con l’inganno in un viottolo e la uccisero con 19 coltellate. Le stesse assassine confessarono poi che, mentre suor Maria Laura moriva, trovò anche la forza di chiedere a Dio perdono per le ragazze, per ciò che stavano facendo.

La proclamazione a beata

Ieri, domenica 6 giugno 2021, moltissime persone si sono ritrovate allo Stadio Comunale di Chiavenna per la proclamazione a beata di Suor Maria Laura. Come riporta Prima la Valtellina, Teresina Elsa Mainetti nacque a Villatico, frazione di Colico, in diocesi di Como, il 20 agosto 1939. Nella sua famiglia ricevette una formazione ispirata ai principi evangelici. Entrò nella Congregazione delle Figlie della Croce, Suore di Sant’Andrea, assumendo il nome di suor Maria Laura. Concluso il noviziato, il 15 agosto 1959 emise la professione temporanea e il 25 agosto 1964, quella perpetua. Visse il carisma della sua congregazione con fedeltà allo spirito dei santi Fondatori.

Maestra ed educatrice

Le fu affidata la mansione di maestra ed educatrice in diverse case della sua Congregazione. Dal 1984 alla morte svolse la sua missione a Chiavenna, prima come maestra, poi come educatrice delle giovani ospitate nel pensionato per studentesse. Fu anche punto di riferimento spirituale per tante persone.

Profonda spiritualità

Suor Maria Laura amava i poveri, nei quali, come diceva, vedeva “il suo Gesù”, ed ebbe per loro un amore di preferenza; la sua cura e la sua attenzione erano rivolte però ad ogni tipo di povertà, non solo la miseria materiale, ma ancor più quella morale, soprattutto se ne erano vittime le giovani verso le quali profondeva il suo affetto materno e le sue doti di educatrice.

Riconoscimento del martirio

La sua tragica morte suggellò la fama di santità che l’aveva circondata in vita, come religiosa esemplare e attenta alle necessità del prossimo, e diede inizio a una convinta fama di martirio. Pertanto, monsignor Alessandro Maggiolini, vescovo di Como, lasciati trascorrere i tempi previsti dalla normativa canonica, diede inizio alla Causa di Canonizzazione.

Dopo l’Inchiesta diocesana, e la preparazione della Positio, il 6 febbraio 2020 si tenne presso la Congregazione delle Cause dei Santi il Congresso Peculiare dei Consultori Teologi, che espressero parere favorevole al riconoscimento del martirio.

I Padri Cardinali e Vescovi nella Sessione Ordinaria del 16 giugno 2020 riconobbero che la Venerabile Serva di Dio fu uccisa per la sua fedeltà a Cristo e alla Chiesa. Il Santo Padre Francesco, il 19 giugno 2020 ha accolto e confermato il loro voto ed ha autorizzato la promulgazione del decreto di riconoscimento del martirio.

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