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Produceva articoli Louis Vuitton falsi: confiscati fabbrica e macchinari dalla Finanza

I militari della Guardia di Finanza di Como scoprirono la truffa nel 2018. Pochi giorni fa la sentenza definitiva dopo il patteggiamento

Produceva articoli Louis Vuitton falsi: confiscati fabbrica e macchinari dalla Finanza
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La Guardia di Finanza di Como ha eseguito la confisca di una fabbrica e dei suoi macchinari utilizzati per la realizzazione di articoli Louis Vuitton falsi. La sentenza era stata emessa, dopo il patteggiamento, dal Tribunale di Monza dopo che nel 2018 i finanzieri di Como avevano scoperto la truffa.

Produceva articoli Louis Vuitton falsi: confiscati fabbrica e macchinari dalla Finanza

Si chiude definitivamente con la sentenza di confisca l'operazione della Guardia di Finanza di Como iniziata il 23 marzo 2018 quando i militari lariani avevano scoperto uno scambio di capi d’abbigliamento contraffatti a ridosso della barriera autostradale di Como. In quel frangente i finanzieri avevano proceduto all'identificazione dei soggetti presenti, ma anche all’immediata individuazione della fabbrica, situata a Meda (MB) dove i capi contraffatti venivano prodotti.

Le perquisizioni condotte avevano consentito di rinvenire non solo un ingente quantitativo di merce contraffatta ed etichette, ma anche un impianto produttivo efficiente, consistente in numerosi macchinari per la lavorazione e stampa computerizzata dei tessuti, nonché macchine da cucire per la rifinitura e l’etichettatura dei prodotti. Ora la sentenza del Tribunale che ha riconosciuto la sussistenza della circostanza aggravante del delitto di contraffazione per la quale è prevista anche la confisca dell’immobile e dei macchinari utilizzati per svolgere l’attività illecita. Confiscati, quindi, l'opificio, dal valore di 400mila euro, e tutti i macchinari utilizzati per la contraffazione, per un totale di 9mila euro.

Nei giorni scorsi, i finanzieri lariani hanno pertanto proceduto all’esecuzione della condanna e, quindi, alla confisca dell’immobile e dei macchinari utilizzati per commettere la contraffazione. I due imputati sono inoltre stati condannati a pene detentive così determinate dal Tribunale di Monza: 2 anni e 3 mesi di reclusione (ridotta a 1 anno e 6 mesi per il rito) in capo ad un soggetto per la condotta di contraffazione aggravata e 9 mesi di reclusione (ridotta a 5 mesi per il rito) in capo ad un altro soggetto per la condotta di ricettazione.

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