A Erba

Protesta degli studenti al Carlo Porta: "Abbiamo reclamato i nostri diritti, ma la preside ci ha ignorati"

“Non siamo stati interpellati sulla proposta di questa nuova modalità del Pcto. Vogliamo una commissione paritetica in cui i nostri voti hanno lo stesso peso di quello dei docenti"

Protesta degli studenti al Carlo Porta: "Abbiamo reclamato i nostri diritti, ma la preside ci ha ignorati"
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Oggi, sabato 14 ottobre 2023, gli studenti delle classi quarte del Liceo Carlo Porta di Erba hanno manifestato contro le nuove modalità di svolgimento del Pcto, stabilite senza il loro consenso. Per protesta gli studenti si sono posizionati all’entrata della scuola con uno striscione in cui reclamano i loro diritti. Lo striscione recita: “Commissione paritetica. Ora decidiamo noi".

Gli studenti affermano che da quest’anno la modalità in cui verrà eseguita l’attività di Pcto è cambiata. Ora, diversamente dagli anni precedenti, dovranno recarsi presso le poche sedi stabilite nelle ore pomeridiane, togliendo in questo modo prezioso tempo allo studio ed ad altre attività extra scolastiche. In questa maniera, i compiti assegnati e le verifiche programmate finiranno per sovrapporsi e, considerando che la mole di lavoro difficilmente diminuirà, il rendimento subirà un declino.

In aggiunta, questa nuova disposizione crea disagi per il raggiungimento degli enti, considerando che i mezzi di trasporto scarseggiano e spesso le corse effettuate non combaciano con gli orari di lavoro. Questo cambiamento, in più, non permette loro di affacciarsi al mondo del lavoro in maniera producente, dato che al mattino nelle scuole, ad esempio, si svolgono le attività più impegnative.

L’organizzazione così varata non è accettata da molti enti e questo impedisce ai ragazzi di frequentare le attività che più rientrano nei loro interessi, rendendo così il pcto meno utile ai fini dell’orientamento.

Il commento degli studenti

“Abbiamo provato a reclamare i nostri diritti chiedendo colloquio alla preside - dice Ruben della classe 4^S - ma lei prima ci ha ignorati e poi, quando ci siamo presentati forzatamente presso il suo ufficio, non ha preso seriamente in considerazione le nostre richieste e si è mostrata irremovibile sulla possibilità di un cambiamento.”

“Non siamo stati interpellati sulla proposta di questa nuova modalità - dice Ivana - ci è stata comunicata all’incirca a fine settembre e non è stato possibile intervenire in merito in alcun modo. Vogliamo una commissione paritetica in cui i nostri voti hanno lo stesso peso di quello dei docenti proprio per questo, perché vogliamo essere considerati quando le decisioni ci riguardano.”

Beatrice dice: “Ora decidiamo anche noi”.

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