Regione Lombardia: 3,2milioni di euro per il terzo settore

"Vogliamo sostenere la partecipazione attiva e le capacità organizzative degli Enti del Terzo Settore".

Regione Lombardia: 3,2milioni di euro per il terzo settore
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La Regione Lombardia finanzierà con 3,2 milioni di euro 77 realtà del terzo settore che hanno presentato
progetti a favore dell'inclusione sociale, della legalità e di contrasto alla violenza e alle fragilità, sotto forma di rete
con almeno 4 partner.

Regione Lombardia: 3,2milioni di euro per il terzo settore

Lo fa sapere l'assessore regionale alle Politiche sociali, abitative e Disabilità, Stefano Bolognini, spiegando che grazie
all'Accordo di programma sottoscritto con il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali sarà possibile sostenere questi progetti di rilevanza locale promossi da organizzazioni di volontariato o di promozione sociale.

LA SUSSIDIERIETA' ORIZZONTALE

"Vogliamo sostenere la partecipazione attiva e le capacità organizzative degli Enti del Terzo Settore allo sviluppo sociale ed economico del territorio regionale - ha spiegato Bolognini - rafforzando le reti secondo il principio della sussidiarietà orizzontale. Obiettivi chiari che si inseriscono nelle aree di intervento che riteniamo prioritarie quali lo sviluppo della cultura del volontariato, il sostegno all'inclusione sociale con particolare riferimento alle persone con disabilità e non autosufficienti, il contrasto a condizioni di fragilità, il rafforzamento della cittadinanza attiva, della legalità e della corresponsabilità anche attraverso il contrasto dei fenomeni di violenza, la tutela e la valorizzazione dei beni comuni, il sostegno alle attività di accompagnamento al lavoro di fasce deboli della popolazione, il contrasto alle solitudini involontarie specie nella popolazione anziana e il sostegno di forme di welfare generativo di comunità, che metta al centro la famiglia e l'associazionismo familiare".

LE LINEE STRATEGICHE

La Regione ha voluto che la progettazione prevedesse la sperimentazione di reti articolate con la
partecipazione anche di Enti del privato sociale e dei soggetti profit, il coinvolgimento dei giovani nell'attuazione del
progetto per favorire anche il ricambio generazionale nella leadership delle organizzazioni di terzo settore facenti parte della rete, la definizione del perimetro geografico-territoriale entro il quale si sviluppa l'azione progettuale, la sensibilizzazione sui processi discriminatori e sull'impatto degli atti di violenza in genere, l'attivazione di azioni di prevenzione e contrasto del bullismo, della violenza alle donne, delle discriminazioni razziali, l'individuazione di forme di cittadinanza attiva, la promozione della genitorialità e del mutuo aiuto tra famiglie quali principali soggetti sociali su cui investire per il futuro del Paese, in termini di valorizzazione delle funzioni di coesione sociale ed equità fra le generazioni.

SOSTEGNO A REALTA' CHE INTERCETTANO BISOGNI DIVERSI

"In questo modo - ha concluso Bolognini - confermiamo il nostro sostegno alle tante realtà territoriali di volontariato che intercettano ed interpretano con efficacia ed efficienza bisogni diversi".

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