Riaprono i bagni pubblici di via Vittorio Emanuele (e creano posti di lavoro)
Per evitare nuovi atti di vandalismo il Comune ha deciso di affidare a tre persone seguite dai servizi sociali il compito della custodia dei bagni.
Riaprono dopo tanto tempo i bagni pubblici all'interno del parco giochi per i bambini di via Vittorio Emanuele a Como.
Riaprono i bagni pubblici
Come annunciato dall'assessore ai Servizi sociali Alessandra Locatelli in Consiglio comunale, il prossimo lunedì (4 giugno) riapriranno i servizi igienici di via Vittorio Emanuele. Su di essi si era creato un vero e proprio caso con una mozione da parte del gruppo di Alessandro Rapinese e un'altra degli altri capigruppo di maggioranza e minoranza sullo stesso tema. Alla fine, emendata per la forma "rivoluzionaria" con cui era stata originariamente proposta, la mozione di Rapinese è stata accolta.
In risposta alla richiesta della minoranza, Locatelli ha trovato il modo di riaprire i bagni di via Vittorio Emanuele. Il problema principale della chiusura infatti non era il fatto che non fossero funzionanti. C'era bensì il timore che venissero nuovamente vandalizzati. Questa mattina Locatelli ha spiegato alla stampa: "Mi hanno riferito che negli ultimi anni sono stati spesi migliaia di euro di lavori perché i servizi continuavano ad essere vandalizzati, avevano perfino mandato a fuoco la centralina elettrica".
Da lunedì quindi i bagni riapriranno con orario 8.30 - 20.30 e per evitare nuovi atti di vandalismo l'assessore Locatelli ha pensato ad un progetto sociale che coinvolgesse persone in difficoltà.
Un vigilante per evitare atti di vandalismo
Il progetto per riaprire i servizi igienici di fronte al Comune coinvolge anche i Servizi sociali. Niente telecamere infatti per evitare atti vandalici, bensì persone. Negli orari di apertura infatti si alterneranno su turni tre persone per le quali il Comune, in collaborazione con Consorzio Mestieri della Lombardia e Cooperativa Nuova Cls che si occupa della gestione dei servizi igienici a Como, ha fatto partire la cosiddetta Borsa lavoro.
I Servizi sociali di Como hanno selezionato tre persone in una situazione di grave marginalità, seguite dagli uffici, ma attive e desiderose di uscirne, per dare loro questa possibilità Per la prima volta, in via sperimentale, parte un progetto di tre mesi (fino al 3 settembre) che vedrà queste tre persone impegnate (e pagate) per vigilare che nessuno vandalizzi nuovamente i servizi. "Sono persone avanti con l'età che fanno fatica a rientrare nel mondo del lavoro e che con questa esperienza possono riprovarci - spiegano dai Servizi sociali - Noi in questo periodo li monitoreremo e speriamo possa essere solo il primo step del loro percorso di reinserimento".
Di poter partecipare a questo progetto si è detto il responsabile della Cooperativa Nuova Cls Adolfo Chiappini: "Ci hanno interpellato per partecipare a questo progetto e siamo fieri di farne parte. Siamo molto sensibili a queste problematiche e non è la priva colta che ci capita di attivare borse lavoro che poi hanno successo. Speriamo infatti di poter dare, terminato il periodo, una continuità lavorativa a queste persone".