l'analisi

Ripartenza, turismo, bonus vacanze. Gli albergatori di Cernobbio: "Speriamo in italiani e svizzeri ma servono i matrimoni"

Difficile l'arrivo di stranieri, allora si punta sul turismo di prossimità. A fare la differenza sarebbe però il ritorno dei matrimoni.

Ripartenza, turismo, bonus vacanze. Gli albergatori di Cernobbio: "Speriamo in italiani e svizzeri ma servono i matrimoni"
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Uno dei temi caldi di questi giorni è sicuramente la ripartenza del turismo nel nostro Paese; questo è certamente il settore maggiormente colpito dal coronavirus e tanti sono i dubbi e le incertezze. Discusso è il Bonus Vacanze, fino a un massimo di 500 euro da sfruttare in alberghi e strutture per tutte le famiglie con Isee sotto i 40mila euro, annunciato dal premier Giuseppe Conte all'interno del Decreto Rilancio. Abbiamo intervistato alcuni albergatori locali proprio su questo tema e su come si stanno attrezzando per la ripartenza. Alcuni segnali positivi ci sono.

Bonus vacanze e ripartenza

Secondo Giuliano Magnani, titolare dell'Hotel Miralago di Cernobbio, il bonus potrebbe essere un piccolo passo per far ripartire il turismo.

"In questo momento tutto è ben accetto; dobbiamo sinceramente capire come funziona il bonus e come verrà distribuito. Non sono ancora state date delle linee ben precise ma se può far ripartire la macchina ben venga. Potrebbe essere un'idea e se dovesse servire per portare persone sul nostro Lago è una vittoria. Preferisco attendere informazioni più precise per esprimermi" commenta il titolare.

Permangono però dubbi e preoccupazione.

"Il periodo della quarantena è stato difficile, come penso per tutti, soprattutto perché c'era la previsione di una stagione molto interessante - spiega Magnani - Fino a luglio è tutto cancellato e temo che sia così anche per agosto. I nostri clienti dall'estero ci chiamano continuamente chiedendoci quando riapriremo e ci stanno dando supporto; ovviamente ci fa molto piacere la loro vicinanza ma alla loro domanda è difficile rispondere. Se non aprono i confini, non sappiamo come possano venire da noi. Siamo preoccupati perché siamo stati il centro dell'epidemia a livello mondiale: speriamo le cose cambino".

Una stagione d'oro sulla carta e ora in dubbio

Per l'Albergo Asnigo di Cernobbio, gestito da Filippo D'Ambra, la stagione 2020 era partita nel migliore dei modi con tante prenotazioni, soprattutto per questo periodo; il Coronavirus si è abbattuto come un'ascia e ha troncato di netto questa ottima partenza.

"Per noi questa poteva essere una stagione d'oro, con tante prenotazioni legate ai convegni e ai numerosi eventi a Cernobbio. Questa pandemia ha bloccato il tutto e nutro forti dubbi sulla ripartenza; se non aprono i confini e non ci permettono gli eventi, soprattutto i matrimoni, sarà difficile" spiega D'Ambra.

Hotel Asnigo, Cernobbio

Anche riguardo al Bonus Vacanze, non sembra essere fiducioso; sono tanti i dubbi e le paure ma ancora di più le spese, che un imprenditore si ritrova ad avere.

"Noi dal 10 marzo abbiamo chiuso la struttura e abbiamo sofferto moltissimo perché i costi sono tanti e non sono stati congelati - spiega il titolare dell'Hotel Asnigo - Non ci sono entrate ma le uscite sono tante e obbligatorie. Il personale è in cassa integrazione ma anche questo è un grosso problema perché non a tutti è arrivata".

"Il bonus vacanze? Se ad esempio viene una famiglia e ha un bonus di 500 euro, alla fine del soggiorno io emetto una fattura per 20% al cliente e il restante 80% rimangono sospesi. Io non ricevo i soldi ma chi me li da? Qualcuno dello Stato mi pagherà, ma quando? - si domanda l'albergatore - Io creo dei servizi e spendo dei soldi ma mi manca la liquidità. Praticamente rischio di lavorare gratuitamente con però tante spese. Ci sono troppi dubbi e domande riguardo a questo tema".

Una soluzione condivisa: il turismo di prossimità

Una soluzione che entrambi gli albergatori si augurano sembra essere il turismo di prossimità, così da rilanciare il territorio e anche il nostro Paese.

"Noi speriamo nell'italiano che venga a trascorrere le sue vacanze sul nostro lago. Questa potrebbe essere una soluzione, nel senso che qualcuno in Lombardia potrebbe spostarsi sui laghi per la villeggiatura. Già in passato avveniva; sembrerà di tornare indietro di 20 anni ma noi a questo punto ce lo auguriamo" sostiene il titolare del Miralago.

Il titolare dell'Asnigo invece spera nei "vicini" svizzeri.

"Se prima non apriamo le nostre Regioni, risulta molto difficile. Certamente quest'anno sarà l'anno del turismo di prossimità, con persone delle zone a noi vicine, Milano, la zona di Bergamo. Saranno forse soggiorni più brevi, magari di un solo weekend - sottolinea D'Ambra - Se la Svizzera inizia ad aprire speriamo che possano raggiungerci. Io cerco di vedere una ripartenza e credo - spero - che da metà luglio si possa ripartire. Il mio problema più grande è l'impossibilità di fare i matrimoni, che da aprile a luglio sono stati cancellati. Se non ci permettono di fare gli eventi, che di solito ospitiamo sul territorio, è veramente difficile".

Le strutture sono pronte

Nonostante i protocolli non siano ancora definiti al 100%, le strutture si stanno preparando ad accogliere i turisti, con tutti gli strumenti del caso.

"Noi ci stiamo preparando per il 1 giugno con mascherine, guanti e gel igienizzanti per il personale e per i clienti. Per le camera ci siamo dotati di prodotti per nebulizzare e sanificare le zone. Attendiamo delle direttive più precise che ci auguriamo possano arrivare a breve" afferma Giuliano Magnani.

"E' prevista come data il 1 giugno ma siamo preoccupati perché stiamo facendo da soli, senza un protocollo effettivo - gli fa eco il titolare dell'Asnigo - Stiamo seguendo le direttive di FederAlberghi ma non sappiamo se sia corretto. Stiamo cercando di fare una pulizia il più possibile corretta e approfondita ma questa era nostra linea anche prima del virus".

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