Rischia di annegare: cane portato in salvo da un coraggioso bellagino STORIE SOTTO L'ALBERO
Il Giornale di Erba regala ai lettori di PrimaComo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2020 sulle pagine del nostro settimanale.
Una storia a lieto fine che, però, sarebbe potuta finire male: la scorsa domenica, 11 ottobre, il bellagino Filippo Barindelli grazie alla sua prontezza di riflessi ha portato in salvo un cane rimasto intrappolato nel lago e che sarebbe altrimenti affogato. L’episodio è avvenuto in piazza Mazzini, vicino all’attracco dei battelli della Navigazione, nella frazione del Borgo. Una coppia di turisti stava giocando con il proprio amico a quattro zampe, un labrador di nome Hendira, lanciandogli ripetutamente alcuni bastoni nel lago e facendoglieli riportare a riva.
Rischia di annegare: cane portato in salvo da un coraggioso bellagino
Mentre nuotava per recuperare il legno vicino ad alcune barche ormeggiate, appartenenti all’azienda Barindelli Taxi Boats che si occupa appunto del noleggio di imbarcazioni in paese, il cane è però rimasto incastrato in una delle corde che teneva legato un mezzo non troppo lontano dalla riva ma in un punto troppo alto per essere raggiunto senza immergersi nell’acqua del lago. Così, Filippo non ha esitato un attimo: slegando una delle sue barche, è riuscito a raggiungere il labrador dopo pochi minuti e a liberarlo dalla presa della corda.
«I padroni continuavano a lanciargli bastoni nel lago – spiega Filippo – ma in un punto pericoloso perché vicino alle corde di ormeggio delle barche. Lo stavano pensando tutti quelli che stavano vedendo la scena, che prima o poi si sarebbe impigliato in una delle corde. E infatti, a un certo punto il cane si è ingarbugliato ma non voleva mollare il bastone che stava riportando a riva e quindi galleggiava a fatica. Sarebbe annegato se nessuno fosse intervenuto, così ho slegato una delle mie barche e mi sono avvicinato piano piano per liberarlo. Fortunatamente sono riuscito a slegare la corda così è potuto tornare a riva sano e salvo». Un gioco, il «riporto», che forse non è stato fatto nel luogo adatto – non essendo una spiaggia pubblica – e che avrebbe potuto provocare la morte per annegamento dell’amico a quattro zampe. I padroni del cane infatti, forse ignari di cosa stesse realmente accadendo al proprio cucciolo, non si sono mossi né hanno cercato aiuto finché Filippo non è stato avvisato da alcuni bellagini che si trovavano nei paraggi.
Inoltre, i due turisti non hanno dimostrato particolare apprezzamento per il gesto eroico di Filippo una volta riavuto il cane. «Sembravano quasi seccati del fatto che fossi intervenuto, la ragazza mi ha detto un timido grazie ma non sono stati particolarmente riconoscenti – continua Filippo – Sono intervenuto subito, dopo un paio di minuti, ma loro probabilmente erano imbarazzati anche perché hanno capito di non aver avuto una grande idea a lanciargli il legno in quel punto. Se non ci fosse stata la barca per recuperarlo immediatamente, il loro cane sarebbe annegato». Un grande gesto, quello di Filippo, che ha portato al salvataggio del cane grazie anche alla collaborazione di alcuni bellagini presenti in piazza Mazzini durante l’accaduto.
(Giornale di Erba, 17 ottobre 2020)