Ritrovamento oro Como: ecco perché la scoperta è così importante
Ora Como ha il compito di valorizzare questa scoperta che potrà fare da volano per i musei cittadini.
Centinaia di monete di epoca romana sono state ritrovate a Como in pieno centro storico, all’interno del cantiere dell’ex Teatro Cressoni.
Ritrovamento oro Como: una scoperta importante
Le monete risalgono alla tarda epoca imperiale e sono custodite in un recipiente in pietra ollare di forma inedita. Una scoperta davvero straordinaria avvenuta in pieno centro a Como, durante gli scavi archeologici effettuati all’interno del cantiere di ristrutturazione dell’ex Teatro Cressoni.
La scoperta ha letteralmente fatto il giro non solo d'Italia ma anche del mondo. A riprenderla anche i colleghi di Fox News e quelli del Washington Post, oltre che gli svizzeri di Rsi.
La presentazione del Ministro
Ieri mattina, 10 settembre, il Ministro dei Beni e le Attività Culturali Alberto Bonisoli ha presentato insieme agli esperti della Soprintendenza il ritrovamento delle monete d’oro di Como. Una scoperta archeologica tanto importante che ha portato il Ministro Bonisoli a Milano per presentarla. “Per me questo è un caso più che eccezionale è epocale, uno di quelli che segna il percorso della storia – ha sottolineato nella conferenza stampa di presentazione – Non siamo ancora in grado di capirlo, ma è un messaggio che ci arriva dai nostri antenati”.
Resteranno a Como
"Le monete resteranno a Como. A patto naturalmente che la città lo sappia valorizzare e proteggere adeguatamente" ha specificato il Ministro. Un'ottima notizia quindi per la città che potrà usare questa scoperta come volano per volorizzare i musei comaschi. La palla ora passa quindi al sindaco Mario Landriscina che, insieme all'assessore alla Cultura Simona Rossotti, lavorerà per far fruttare al meglio la scoperta.
Verrà identificato ogni singolo pezzo
Il trasporto del tesoro presso il laboratorio di restauro della Soprintendenza è avvenuto grazie all’aiuto dei Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Monza, comandati dal Maggiore Francesco Provenza. Il ripostiglio di via Diaz è attualmente in corso di esame da parte degli esperti della Soprintendenza. Per ora non è possibile indicare il quantitativo delle monete, valutabile comunque in qualche centinaio di esemplari. Per registrare tutte le informazioni utili ai successivi studi, è necessario rimuovere una moneta per volta riportando su fotografie ingrandite l’identificativo di ogni pezzo. Il microscavo del tesoro richiederà diversi giorni di attento e meticoloso lavoro di archeologi, restauratori e fotografi.