Scissione in minoranza, tre consiglieri su cinque lasciano il gruppo
A meno di due anni dalle Elezioni dell'ottobre 2021 si spacca ufficialmente L'Alternativa per Olgiate.

Scissione in minoranza a Olgiate Comasco, tre consiglieri comunali lasciano il gruppo.
Scissione: dopo le tensioni dei giorni scorsi, l'addio al gruppo
Tutto confermato, come anticipato sabato 22 luglio dal Giornale di Olgiate. Le divisioni e le tensioni interne all'unico gruppo all'opposizione in Consiglio comunale hanno portato alla spaccatura politica. L'Alternativa per Olgiate perde tre pezzi in un colpo solo: i consiglieri comunali Daniela Cammarata, Igor Castelli e Fabio Santoianni hanno ufficialmente depositato in Municipio la comunicazione con cui avvisano il sindaco e il segretario comunale di non fare più parte del gruppo. Contestualmente hanno annunciato la costituzione di un loro gruppo autonomo e indipendente da quello guidato da Donatella Silvia.
Il comunicato dei tre dissidenti
Prendendo le distanze dalla capogruppo, i consiglieri Cammarata, Castelli e Santoianni hanno messo tutto nero su bianco in uno scarno ma esplicito comunicato stampa: "Dopo quasi due anni dalle ultime Elezioni amministrative, abbiamo dovuto constatare che, nonostante i tentativi fatti, la visione sulla gestione e sviluppo della nostra città e le modalità di amministrare sono troppo discordanti e hanno reso impossibile proseguire il mandato come un gruppo unico. Ringraziamo Donatella per il percorso condiviso fino a ora e le auguriamo tante soddisfazioni amministrative".
La richiesta e i nuovi equilibri in minoranza
Di fatto la spaccatura modifica gli equilibri tra i banchi dell'opposizione. In meno di due anni il gruppo si è sfaldato. Tre consiglieri su cinque hanno lasciato L'Alternativa per Olgiate. Nella compagine consiliare originata dalle Elezioni dell'ottobre 2021 restano solo la stessa Donatella Silvia e Daniela Rigamonti, che peraltro nell'ultima seduta di Consiglio comunale (tenuta il 17 luglio) per due volte ha votato in modo difforme dalla sua capogruppo. I tre consiglieri dissidenti hanno chiesto anche la revisioni delle Commissioni consiliari per potere avere, se possibile, un referente in ciascuna.