Senzatetto Como i volontari: "I sindaci passano ma i poveri restano"

Dopo il caso mediatico sui senzatetto Como con le accuse al sindaco Mario Landriscina, tornano a parlare i volontari delle colazioni.

Senzatetto Como i volontari: "I sindaci passano ma i poveri restano"
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Dopo le parole del sindaco sulla questione dei senzatetto Como e la notizia dei volontari allontanati dai portici dell'ex chiesa San Francesco, sono gli stessi volontari a tornare a parlare tramite Facebook.

Senzatetto Como: "Bene le manifestazioni di solidarietà"

"I sindaci passano ma i poveri restano" è il titolo dato dai volontari al post di qualche ora fa in risposta alle parole di ieri di Mario Landriscina. "Quando lunedì mattina abbiamo pubblicato la lettera del Gruppo Colazioni mai avremmo immaginato quello che sarebbe seguito. Como - per colpa dell'ordinanza sul decoro firmata dal sindaco Landriscina - è tornata al centro dell'attenzione dei media di tutta Italia (e forse in alcuni racconti si è andati anche oltre la reale portata dei fatti). La reazione di tanti comaschi ci ha però positivamente sorpreso: proposte di aiuti, voglia di mobilitarsi".

Ed elencano le manifestazioni organizzate in città per questo weekend, dove potrebbe arrivare anche Selvaggia Lucarelli. Si parte sabato 23 dicembre alle 10 all'ex chiesa San Francesco con il "Il bivacco solidale contro chi affama i poveri" organizzato da Como senza frontiere. Nella stessa giornata e nello stesso luogo alle ore 15 ci sarà il momento di silenzio, riflessione e preghiera promosso dal Tavolo Interfedi. Infine domenica è in  programma "El purtava i scarp del tennis", un flash mob al portico del Broletto per domenica 24 dicembre alle 10.40.

"La questione vera è l'attenzione della nostra città ai più deboli"

"Vorremmo fossero tante le persone in Piazza (!) ma crediamo anche che manifestare non sia abbastanza serve la volontà di dialogare per cambiare le cose.

Perché non vorremmo che dietro il clamore suscitato in questo giorni si perdesse di vista il vero nodo sollevato dalla lettera del Gruppo Colazioni: il problema non sono le colazioni per cui si è prontamente trovato un altro luogo (non per concessione del Comune).

La questione vera è l'attenzione della nostra città ai più deboli.
L'ordinanza è infatti solo l'ultimo di una serie di provvedimenti presi dal Comune negli ultimi mesi. La stessa amministrazione che ha speso 20 mila euro per costruire delle recinzioni all'autosilo Valmulini mentre ne ha dati molti meno (circa 4 mila) per il servizio Emergenza Freddo.

A Como le persone che vivono in strada sono aumentate negli ultimi anni ma non altrettanto hanno fatto i servizi e i luoghi aperti: mense, docce, bagni pubblici, spazi dove stare al caldo. E il mondo del volontariato rischia di non farcela più. Questa è il vero tema che andrebbe affrontato insieme!

'Se provassimo a guardare in faccia la povertà senza timore - scriveva il Gruppo Colazioni - non solo con il desiderio di sconfiggere lei, non i poveri, allora forse si potrebbero trovare soluzioni e pensieri che possano essere dalla parte dell'essere umano e di un essere umano più dignitoso'.

Il sindaco Landriscina ieri ha chiesto di abbassare i toni e ha inviato i volontari al dialogo.

Siamo d'accordo con lui ma come dialogare con chi ritiene l'ordinanza irritirabile? Possibile che si debba realmente discutere su cosa venga al primo posto tra accoglienza e decoro?

A Como esistono tavoli e reti che già riuniscono istituzioni e mondo del volontariato, quelle persone che “si sporcano le mani ogni giorno” (come le ha definite il sindaco). Crediamo che questi debbano essere i contesti in cui – insieme – provare a discutere e non realtà dove si commentano decisioni già prese.

Perché i sindaci, così come il Natale, le luminarie e anche le pagine fb, passano ma i poveri e Como resteranno sempre con noi.

Buon Natale!"

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