Si laurea a 56 anni STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
Il Giornale di Erba regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.
Aveva visto quasi per caso una pubblicità del corso di laurea IED all’Accademia Galli di Como e così ha chiamato per avere informazioni. «Proprio il giorno successivo, che era un sabato, c’era l’open day. Il lunedì ero già seduta in aula per iniziare il mio percorso universitario». E’ una storia davvero di grande determinazione e spirito di sacrificio quella di Cinzia Moresi, erbese di 56 anni che proprio lunedì 4 marzo si è laureata all’accademia comasca in «Fashion & Textile Design».
Si laurea a 56 anni
Tre anni fa, proprio in concomitanza con l’apertura della sua attività Blousemore in via Turati, ha deciso di iscriversi all’università e realizzare il suo sogno. «Dopo il diploma al Setificio di Como per tanti anni ho lavorato come rappresentante nel settore chimico tessile - spiega Cinzia - Il lavoro mi ha permesso di avere la mia indipendenza economica ma qualche anno fa sentivo che la mia creatività era chiusa in gabbia e mi sono lanciata in questa nuova avventura. Ho aperto la mia attività e, quasi in concomitanza, mi sono iscritta all’università per sfamare la mia voglia di conoscenza. Mi piace informarmi e volevo essere preparata in questo mondo che già conoscevo, ma non così bene».
Una storia di talento
Cinzia ha un vero e proprio talento e ha disegnato dei camici innovativi e particolarissimi, sia per quanto riguarda le linee che per quanto concerne i tessuti. «Non mi piace che chi indossa il camice da lavoro indossi un prodotto semplice o noioso - racconta la donna - La mia tesi l’ho realizzata proprio con prodotti che voglio inserire nella mia collezione». Capi davvero sorprendenti: di tendenza ma anche con specifiche particolarità tecniche. Come ad esempio i camici da pediatra che hanno il «potere» di rinfrescare il corpo di chi lo indossa in particolari condizioni di caldo eccessivo. Oppure la tuta da lavoro in jeans stampato a laser. E ancora: un camice con argento e camici con carbonio completamente ignifughi e che non colano in caso di contatto con il fuoco.
«Ho lavorato moltissimo alla mia tesi, che si chiama “Magnum opus” e ho collaborato con molte aziende importanti sia italiane che estere - continua Cinzia - ammetto che non è stato semplice gestire il lavoro, i figli e l’università ma ora la soddisfazione è tanta. Questo per me non è un punto di arrivo ma di partenza per andare avanti a dare sfogo alla mia creatività e far crescere la mia attività».
Creatività nel Dna
A guardare i camici di Cinzia è facile domandarsi se il suo futuro potrebbe essere anche nel mondo della moda: «Mai dire mai, ma per il momento mi piace moltissimo quello che faccio e continuerò su questa strada». Cinzia ha la creatività proprio nel dna: la mamma Rosanna è stata una sarta di alta moda bravissima e anche il papà era nel campo del tessile. «Ora sto realizzando il mio sogno e faccio davvero quello che mi piace e mi dà grande soddisfazioni - conclude Cinzia - Penso che chi ha un desiderio dovrebbe imparare a cercare meno scuse e seguirlo. E’ giusto avere un po’ di paura, anche io alle volte mi sono sentita spaesata ma non mi sono mai fermata e ho continuato a guardare avanti. Per questo risultato voglio ringraziare anche il mio team e la mia famiglia».
(Giornale di Erba, 9 marzo 2019)