"Siamo la coppia più bella del mondo": 60 anni insieme STORIE SOTTO L'ALBERO

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale.

"Siamo la coppia più bella del mondo": 60 anni insieme STORIE SOTTO L'ALBERO
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MARIANO COMENSE - «Siamo la coppia più bella del mondo». Lo dicono senza risparmiarsi qualche risata, Umberto Padalino e la moglie Angela, che lo scorso sabato 14 settembre hanno festeggiato le loro nozze di diamante. 60 anni insieme, condividendo praticamente quasi tutta la loro vita ancor più se si pensa che, nonostante il grande traguardo raggiunto, lui ha soltanto 79 anni, lei invece 76. E ancora oggi a far la spesa vanno sempre insieme, guai a dividerli. Erano poco più che due ragazzini quando si sono incontrati per la prima volta. «Umberto è venuto a casa di mia zia e si è innamorato di me». Un colpo di fulmine, che evidentemente ha colpito entrambi «gli sposini», all’epoca in Puglia. Senza macchine a disposizione o smartphone, per restare in contatto Umberto saliva in sella alla sua bici e pedalava verso la sua Angela, anche, se necessario, in tarda serata.

"Siamo la coppia più bella del mondo"

In Puglia, dopo essere convolati a nozze, è nata la prima delle loro tre figlie, Tania . Qualche anno dopo, a Torino dove avevano deciso di trasferirsi, è arrivata Maria , mentre una volta giunti a Mariano Comense, intorno agli anni ‘70, hanno accolto la più piccola, Roberta. «Avete fatto una figlia in ogni città dove avete vissuto» scherza la famiglia, riunita per raccontare la storia di un amore enorme che è anche sano portatore di valori d’altri tempi. Angela regina delle mura domestiche ha badato alle figlie e si è dedicata alla cucina, sua grande passione, che ancora oggi cerca di aggiornare a suon di programmi tv e ricette. Umberto, padre presente e attento con una passione per l’orto, ha fatto l’operaio per una vita senza risparmiarsi e dando il massimo anche sul lavoro. «Per noi - sottolineano con tanta ammirazione le figlie - loro sono sempre stati un esempio. Quando eravamo piccole nel periodo di Natale non ci interessavano tanto i regali, quanto invece l’atmosfera che si creava nella nostra casa. Siamo fieri di averli come genitori e con i fatti ci hanno dimostrato tutti i loro valori che noi ora ci portiamo dentro. Sono da ammirare perché, oltre al loro bellissimo amore, sono sempre stati dei grandi lavoratori, non si sono mai risparmiati e ci hanno aiutato quando siamo state noi ad avere dei figli». Sì perché, ben presto, la famiglia si è allargata con l’arrivo di quattro nipoti che i due super nonni si sono goduti ad un’età ancora molto giovane. «Sono diventata nonna per la prima volta a 38 anni. Il primo nipote è stato senza dubbio una delle emozioni più grandi della mia vita» racconta Angela specificando che poi i nipoti sono diventai quattro. Qualche anno dopo la famiglia Padalino ha accolto anche tre pro nipoti coi due bisnonni che avevano poco più di 60 anni.

La festa

Lo scorso sabato, proprio nel giorno dell’anniversario numero 60, figlie, generi, nipoti e pro nipoti si sono dati da fare allestendo una grande festa a sorpresa. Nessuno degli invitati ha voluto mancare al grande evento che si è svolto a casa della figlia maggiore, a Figino. C’era proprio tutto: dalla torta col numero 60, alle bomboniere ripiene di gustosi confetti, fino ai palloncini che formavano una simpatica coppia di mini sposi . «Non ci aspettavamo questa festa - dice la coppia - Siamo rimasti sorpresi e ci siamo divertiti davvero tanto». C’era persino il karaoke con canti e balli che hanno fatto scatenare i festeggiati, praticamente fino alle 2 di notte. Archiviata la sorpresa, in mente viene subito una domanda: come si fa a restare insieme per un periodo così lungo? « L’amore e un po’di sopportazione nei momenti più complicati». Questa la formula «magica» da mettere in pratica per tentare di emularli. Loro però, nel frattempo, potrebbero «scappar via» visto che hanno già in testa un altro obiettivo: a piccoli passi, verso quota 65.

(Giornale di Cantù, 21 settembre 2019)

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