Slitta ancora il processo per la morte della catechista
La 64enne di Carate Brianza è morta quasi sette anni fa. Unico imputato un 57enne di Carugo
Un altro slittamento – l’ennesimo – del processo per la morte di Agnese Longoni, 64enne di Carate Brianza, nel quale è imputato un 57enne di Carugo
Slitta ancora il processo
La vicenda si trascina ormai da 7 anni, e ha subìto un ulteriore rinvio. Tra passaggi e trasferimenti d’ufficio del fascicolo, il processo per la morte di Agnese Longoni, volto conosciuto della comunità di Carate Brianza per la sua sua attività di catechista e volontaria alla cooperativa sociale In-Presa, attende ancora di entrare nel vivo, a più di sei anni dalla tragedia.
I familiari della donna, che non si sono costituiti parte civile (hanno comunque ottenuto un risarcimento) attendono ancora giustizia. La donna, la sera del 29 dicembre del 2016 era stata investita da una Opel Corsa condotta da un uomo di Carugo (Como), oggi 57enne. L’omicidio era avvenuto in viale Brianza, a Carate Brianza, lungo una delle arterie più trafficate, la strada che dalla statale Valassina porta verso la Monza-Carate. Il fascicolo processuale, lungo il suo iter, ha incontrato molti ostacoli.
I tanti passaggi
In una prima fase ha ottenuto il trasferimento in altra sede il pm che se ne occupava. E’ cambiato inoltre il giudice del dibattimento (passato dal Tribunale penale a quello civile), e poi ancora gli anni del Covid, e, da ultimo, il decesso del consulente della Procura che si stava occupando della perizia per ricostruire la dinamica del sinistro mortale.
La difesa, inoltre, ha sollevato la questione sull’inutilizzabilità dell’accertamento effettuato dalla Procura sul telefonino dell’uomo al volante, al quale viene contestato di aver utilizzato il telefonino mentre guidava (circostanza negata dallo stesso). Gli esiti della perizia, infatti, sarebbero stati copiati su supporti informatici difettosi. Sotto accusa anche la velocità del veicolo.
La prescrizione del reato, comunque, è ancora lontana.