Spaccio di droga: in manette un comasco
L'operazione dei Carabinieri è avvenuta alle prime luci dell'alba
Spaccio di droga: in manette un comasco.
Sgominata la banda dedita allo spaccio di droga
Alle prime luci dell’alba i Carabinieri della Compagnia di Gallarate con i comandi territoriali di Busto Arsizio, Saronno, Rho, Novara, Legnano, Verbania, Vercelli, Domodossola, Como, Fabriano, hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere e agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Busto Arsizio nei confronti di 18 cittadini di nazionalità italiana e marocchina.
Ai domiciliari un comasco
Nell'ambito dell'operazione è stata applicata la misura degli arresti domiciliari anche a V.C, classe 1974, nato a Como e residente in città.
L'operazione dei Carabinieri
L’indagine, avviata nel settembre del 2014 e coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio, è partita a seguito di denuncia di una donna del gallaratese per debiti di droga contratti dal figlio ed ha permesso di accertare un sodalizio criminale composto da 54 soggetti di nazionalità italiana e marocchina, tutti deferiti all'Autorità Giudiziaria.
I luoghi dello spaccio
L’organizzazione aveva la sua base logistica nel territorio a sud della Provincia di Varese, nelle zone boschive del Saronnese, per poi essere distribuita per il successivo spaccio al dettaglio nelle aree di Saronno, Gallarate, Busto Arsizio, Novara e del Verbano.
In manette i capi della banda
In manette sono finiti i 3 principali indagati: K. T., marocchino di 25 anni, capo del sodalizio, i due fratelli intermediari utilizzati per l’acquisto di stupefacente,N. A., 34 anni, e N. H., 28 anni. Vale a dire coloro che curavano l’acquisto di eroina, cocaina, hashish e marijuana. In manette anche i pusher: Z. A., marocchino di 26 anni, e di D.F.M., italiano di 54 anni, che intrattenevano fitti rapporti con la zona del Gallaratese e del Verbano.
Coinvolte anche tre donne italiane
In manette anche tre donne italiane. una delle quali, tale S. T. di 23 anni è legata sentimentalmente al principale pusher dell’organizzazione, che per suo conto esercitava l’attività di spaccio presso la propria abitazione a Gallarate. E' accusata di concorso in detenzione di sostanza stupefacente per aver ricevuto e tenuto cocaina per la successiva cessione.