Sparatoria a Carugo, ci sono tre nuovi arrestati per tentato omicidio

Le indagini, come hanno spiegato le Forze dell'ordine nel corso della conferenza stampa, continuano.

Sparatoria a Carugo, ci sono tre nuovi arrestati per tentato omicidio
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Sparatoria a Carugo. Intorno alla mezzanotte di martedì 29 agosto, in via Piave a Carugo, sono stati esplosi due colpi di pistola, uno dei quali ha colpito alla gamba un marocchino di 25 anni. Il giovane straniero era stato poi trasportato all’ospedale di Cantù da alcuni amici. Gianfranco Raffa, era stato arrestato per tentato omicidio il 31 agosto. Oggi a mezzogiorno al Comando Provinciale di Como si è tenuta una conferenza stampa dove sono stati illustrati gli sviluppi dell’indagine.

Sparatoria a Carugo

"Già da quando abbiamo iniziato le indagini - ha spiegato il Capitano dei Carabinieri di Cantù, Francesco Coratti - era chiaro che Raffa non avesse agito da solo. Dopo una perquisizione nella sua abitazione, abbiamo ritrovato il cellulare dal quale siamo riusciti a risalire ai tabulati telefonici. Qui abbiamo trovato alcune prove schiaccianti su altri soggetti coinvolti nel tentato omicidio. Tutto era stato pianificato nei minimi dettagli, l'idea era sicuramente quella di uccidere il 25enne".

Il movente

Il tentato omicidio si inserisce nel contesto dello spaccio. L'ipotesi degli inquirenti è che il marocchino non avesse saldato alcuni debiti per l'acquisto di cocaina.

Ecco i tre nuovi arrestati

Sono stati arrestati tre soggetti. Il primo è Villar Ramer Jesus sui cui pende l'accusa di tentato omicidio in concorso e detenzione d'arma. Il giovane, classe '93, è colui che ha accompagnato Raffa sul luogo della sparatoria. In manette anche Mattia Mandaradoni, classe 1991, residente a Cantù. E' accusato di detenzione illegale d'arma. Mandaradoni è colui che ha fornito l'arma a Raffa. Arrestata anche una donna, Simona Papandrea, residente a Carugo. Il giorno della sparatoria, allertata dalla vittima, si era recata in via Piave per i primi soccorsi, lasciando poi Jlaibi Hicham al pronto soccorso di Cantù. Su di lei pende l'accusa di spaccio.

Deferito in stato di libertà

A piede libero invece c'è un altro soggetto che ha accompagnato, insieme a Simona Papandrea, il marocchino all'ospedale. "Le attività d'indagini continuano" ha specificato il capitano dei Carabinieri di Cantù, Francesco Coratti.

GUARDA LA CONFERENZA STAMPA 

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