l'operazione dei carabinieri

Sradicata la rete dello spaccio nei boschi di Colverde: valeva un giro d'affari di 900mila euro

Eroina, cocaina e hashish cedute per oltre 15 kg.

Sradicata la rete dello spaccio nei boschi di Colverde: valeva un giro d'affari di 900mila euro
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Sradicata la rete dello spaccio nei boschi di Colverde: valeva un giro d'affari di 900mila euro. Sette arresti e sei ricercati.

Sradicata la rete dello spaccio nei boschi di Colverde

Nella mattinata di martedì 18 maggio 2021, i Carabinieri della Compagnia di Como, con il supporto in fase esecutiva della varie compagini dell’Arma locale, di personale del Nucleo Carabinieri Cinofili di Casatenovo (LC) e con l’ausilio del 2° Nucleo elicotteri CC di Orio al Serio (BG), hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere - emessa dal GIP del Tribunale di Como su richiesta della locale Procura della Repubblica - nei confronti di 13 indagati, ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti aggravato dall’ingente quantità.

L’indagine, condotta dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Como, trae origine da attività investigativa iniziata nel corso del mese di gennaio 2020, che mirava alla disarticolazione di una strutturata rete criminale dedita allo spaccio delle sostanze stupefacenti, condotta prevalentemente da extracomunitari, che avevano destinato, quale luogo di riferimento per gli acquirenti, le zone boschive del Comune di Colverde.

La rete era ben articolata, con l'obiettivo di portare avanti l'attività di spaccio nel tempo: in particolare i soggetti marocchini, individuati quali responsabili della piazza di spaccio, tenevano in piedi una rete organizzativa efficace e laboriosa. La droga veniva detenuta all’interno dell’area boschiva, protetta dall’attenzione di sentinelle situate ai margini della boscaglia, articolate su due “turni” che coprivano le 24 ore, ove i clienti si fermavano rapidamente in macchina per prelevare la droga, passata direttamente tramite il finestrino. Venivano supportati inoltre da soggetti italiani che in cambio di poche dosi di stupefacente, fornivano sostegno logistico, portando i pasti agli spacciatori e accompagnandoli con le proprie autovetture presso le zone di spaccio.

Cocaina, eroina e hashish acquistati anche da svizzeri

Nel complesso, l’attività investigativa, ad oggi, ha consentito di delineare una rete di soggetti dediti, a vario titolo, allo spaccio di stupefacenti: cocaina, eroina e hashish, individuandoli quali fornitori dei tossicodipendenti delle zone dell’Olgiatese, zone di confine provincia e talvolta di acquirenti provenienti dalla Svizzera ma anche di documentare la rete di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché le modalità di approvvigionamento, riuscendo a quantificare il narcotico ceduto in circa 15 Kg di cocaina, per un valore complessivo di 900mila euro, attività che ha conosciuto una significativa flessione solo grazie al primo lockdown del 2020. Grazie all'azione dei Carabinieri è stato possibile sequestrare circa 1,4 Kg di cocaina, quale provento dell’illecita attività di spaccio, traendo in arresto, nel corso dell’indagine, in flagranza di reato 7 persone.

L’operazione è stata articolata in due fasi distinte: nella prima, dall’alba e per tutta la giornata con ininterrotte ricerche, sono stati rintracciati ed arrestati sette soggetti, sei italiani (di cui tre donne) ed un marocchino (che già si trovava nel carcere di Como), nel frattempo spostatisi in varie zone della regione e d’Italia. Alle 11, parallelamente, i militari hanno proceduto a ricercare i destinatari di misura senza fissa dimora (cinque marocchini ed un turco) accampati nell’area boschiva destinata all’illecita attività, come riscontrato durante il periodo d’indagine. I restanti sei soggetti extracomunitari, allo stato attuale irreperibili sul territorio nazionale, sono attivamente ricercati. Infine sono stati smantellati numerosi bivacchi utilizzati come riparo per lo spaccio.

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