STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Studentessa universitaria diventa star di Instagram

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2020 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Studentessa universitaria diventa star di Instagram
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Iris Baldo è una studentessa universitaria innamorata della scrittura, che per lei rappresenta il miglior modo di esprimere se stessa. Fedele alla propria convinzione, ha aperto una pagina Instagram nella quale propone i suoi scritti che, nel giro di un solo anno, ha già attirato migliaia di followers.

Studentessa universitaria diventa yba star sui social

Raccontaci la storia della tua pagina: quando l’hai aperta e perché?
«L’apertura della mia pagina Instagram, che si chiama “Non leggermi”, risale a un anno fa. Tratta perlopiù di aforismi da me pensati e creati, che abbino a delle foto che scatto e rielaboro. Sono quindi pensieri molto brevi, d’impatto, che arrivano subito al cuore delle persone e che riflettono quello che è il mio sentire, la disarmonia interiore che provo e che la scrittura mi permette di sfogare. Alcune delle foto sono accompagnate da pensieri più lunghi, che scrivo a mo’ di didascalia, e poi ci sono i video: dei collage realizzati con varie immagini che riprendo in giro e che fanno da sfondo alla mia voce che racconta».

A quando risale la tua passione per la scrittura? Com’è nata?
«Scrivo sin da quando ero piccola, vale a dire da quando ho imparato a leggere. All’epoca lo facevo su fogli e quaderni, ovviamente, ma già sentivo il bisogno di esprimere me stessa in questo modo. L’ironia è che per imparare a leggere e scrivere ho faticato molto: sono stata una delle ultime della mia classe a riuscirci ma, quando ho finalmente imparato, non ho più smesso. Già in prima elementare leggevo tre libri al giorno. Tornavo a casa da scuola e il mio primo pensiero era quello di mettermi a leggere».

Quindi sei una persona che legge molto?
«Sì, la lettura è importantissima per chi vuole scrivere. Naturalmente ho anche avuto dei periodi in cui leggevo meno, come per esempio alle medie: quelli sono stati gli anni dell’adolescenza, anni in cui ero impegnata a scoprire me stessa, per cui la lettura l’avevo momentaneamente messa da parte. Ho ripreso a leggere negli anni successivi, durante il Liceo Linguistico, e da allora non ho più smesso».

E tornando invece alla tua pagina Instagram, come mai hai deciso di sfruttare questo social per scrivere?
«Ho pensato che scrivere su un social fosse un buon modo per diffondere il mio pensiero, ciò che sento. Ci sono cose che devo “urlare” e che derivano dal mio disagio esistenziale. Ovviamente scrivo anche pensieri positivi, ma sono convinta che solo dalla sofferenza nasca la vera arte».

Ed effettivamente la tua pagina è molto seguita, quindi ci sono tante persone che si ritrovano nei tuoi pensieri...
«Attualmente sono seguita da 111mila followers. Sono sopratutto ragazzi giovani come me, molti dei quali con dei grossi traumi alle spalle e che pertanto si ritrovano in quello che scrivo. Ce ne sono alcuni che mi contattano anche privatamente, per raccontarmi i loro problemi e sfogarsi con me, perché sentono che sono in grado di capirli».

E come fai a conciliare tutto questo con lo studio universitario?
«Non è sempre facile, in effetti. Essendo iscritta al primo anno di Lettere Moderne dell’Università Statale di Milano, sono sottoposta a periodi di studio intenso. In quei mesi scrivo ovviamente meno, anche se almeno un pensiero al giorno lo butto giù. Se rimango più di tre giorni senza scrivere, inizio a non sentirmi bene».

Che consiglio daresti a un giovane appassionato di scrittura che vorrebbe iniziare un percorso come il tuo?
«Gli direi di non demordere mai. Quando ho aperto la mia pagina Instagram non sapevo se e quanto sarebbe stata seguita, per cui dicevo sempre: “Ho la chiave del successo, ma non trovo la serratura”. Per mia fortuna, dopo solo un mese, avevo già 30mila followers. La cosa importante, in questi casi, è quella di non mollare mai. E, soprattutto, è importante non ascoltare le persone invidiose che cercano di ostacolarci. La loro presenza nella nostra vita, di solito, non è altro che la dimostrazione del fatto che stiamo avendo successo».

(Giornale di Cantù, 1 febbraio 2020)

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