Tavecchio si è ufficialmente dimesso: "Sciacallaggi politici"
Consiglio federale lampo a Roma.
Dopo la disfatta Mondiale, a salire sul banco degli imputati, oltre l'ex commissario tecnico Gian Piero Ventura, c'è anche Carlo Tavecchio. Il presidente della Figc ieri, in un servizio de Le Iene, si è mostrato dispiaciuto e, quasi in lacrime, ha negato di volersi dimettere. Negli ultimi giorni però ha incassato la sfiducia della Lega Pro e lo stesso presidente del Coni, Giovanni Malagò si è auspicato il passo dell'addio per l'originario di Ponte Lambro. Alle 12.35, durante il Consiglio Federale, Tavecchio ha rassegnato le sue dimissioni.
Aggiornamento 14.30 - Carlo Tavecchio, dopo le dimissioni, si è presentato davanti ai microfoni della stampa. Duro il suo sfogo: "Nei miei confronti sciacallaggi politici. Ho parlato con 4-5 grandi allenatori per il post Ventura, sono tutti occupati. Non si dice che non vengono in Nazionale a causa mia, sono tutte falsità. Ho sempre guardato ogni uomo in faccia, se avessimo fatto un gol contro la Svezia sarei stato etichettato come un bravo presidente. In Italia ho portato la goal line tecnology e la Var. Sono stato l'unico in Europa a chiedere la tecnologia in campo, la mia richiesta risale al 2014". Le nuove elezioni si terranno tra 90 giorni.
Aggiornamento ore 13 - Carlo Tavecchio si è dimesso. Il Consiglio federale è durato soltanto 15 minuti. Dopo le dichiarazioni di voto delle varie componenti il presidente della Figc ha deciso di lasciare.
Oggi il giorno della verità
Per questa mattina a Roma è stato convocato il Consiglio federale. Si riuniranno tutte le 7 componenti, ognuna delle quali vanta propri delegati consiglieri in maniera proporzionale alla percentuale di rappresentatività. Secondo quanto scrive Sky Sport il presidente della Figc non si presenterà da dimissionario in via Allegri. Non è detto però che sia lo stesso organo federale, attraverso le proprie componenti, a sfiduciarlo. Diverse invece la posizione de La Repubblica che ieri parlava di dimissioni ormai pronte.
(Seguiranno aggiornamenti nel corso della giornata)
Le parole di Malagò
Durante l'intervista a "Che tempo che fa", il presidente del Coni ha spiegato: "Ho sempre rispettato la responsabilità soggettiva delle persone, qui si va sul campo della coscienza o, come qualcuno ha detto, della dignità. Chiunque si rende conto che non è il presidente di una federazione ad andare in campo, qui però c'è una vicenda che trasferisce la responsabilità dall soggettività all'oggettività. Una parte del mondo del calcio continua ad appoggiare Tavecchio? Il perché va chiesto a chi lo fa... Per quelle che sono le mie informazioni, si presenterà dimissionario nel Consiglio Federale di domani (oggi, ndr), che è anche zoppo. Sarebbe un bene anche per lui, umanamente. Però non è che se leviamo Tavecchio e mettiamo un'altra persona risolviamo il problema. C'è un discorso di riforma di campionati, abbiamo più squadre professionistiche di tutti.
Situazione panchina
Nei giorni scorsi si era datto che l'arma di Tavecchio per convincere i diffidenti, avrebbe potuto essere un big per la panchina della Nazionale. A sentire Malagò Carlo Ancelotti avrebbe delle remore: "Non è disponibile a fare la stampella a nessuno. Potrebbe essere interessato con una situazione ambientale diversa".
L'intervista de Le Iene
Intanto ieri, durante il programma di Mediaset, Tavecchio è stato raggiunto e si è dimostrato parecchio rammaricato per l'uscita della Nazionale dai prossimi Mondiali. “Non sono per niente sereno, - ha spiegato - non riesco a dormire da 4 giorni. Abbiamo giocato proprio male: con gente alta quasi 1 metro e 90 noi crossavamo in mezzo. Dovevamo aggirarli coi piccoletti, ma loro stavano in panchina. Come si fa a non far giocare Insigne. L’ho detto allo staff prima della partita”.
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