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Tenta una rapina sul treno, denunciato un 18enne tunisino

Volante indirizzata in stazione Como Borghi nella serata di ieri, lunedì 17 marzo.

Tenta una rapina sul treno, denunciato un 18enne tunisino
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La Polizia di Stato di Como ha denunciato in stato di libertà per tentata rapina e detenzione di armi un 18enne di origini tunisine.

Tentata rapina

Verso le 22 di ieri sera, lunedì 17 marzo, una volante dell’Upgsp, è stata indirizzata presso la stazione ferroviaria di Como Borghi in quanto era stata segnalata una tentata rapina. Una volta giunti sul posto, gli agenti hanno preso contatto con un uomo di 29 anni di origini pakistane, che ha raccontato di essere salito su un treno in direzione Camerlata, imbattendosi, durante la marcia, in tre soggetti, uno dei quali con fare intimidatorio e facendo intravedere una piccola lama, mostrava particolare interesse al suo monopattino, posizionato vicino alle porte d’uscita. I tre soggetti indicati dalla vittima e ancora presenti sono stati identificati nel 18enne di origini tunisine (poi denunciato per la tentata rapina, con precedenti di polizia e senza fissa dimora) un 16enne di origini marocchine e una 15enne peruviana.

La dinamica

Dal racconto dell’uomo gli agenti hanno ricostruito la dinamica dei fatti, con l’atteggiamento intimidatorio dei tre soggetti, in particolare quello del 18enne che si avvicinava continuamente al suo monopattino e che la vittima difendeva, mostrando nel contempo di avere un coltello in tasca. I poliziotti della volante infatti da un’ispezione sulla persona, hanno rinvenuto in tasca al 18enne un piccolo coltello, che gli veniva poi sequestrato.
Portati in Questura, sul conto del diciottenne sono emerse svariate notizie di reato contro il patrimonio, contro la persona ed anche in materia di stupefacenti; veniva quindi denunciato per tentata rapina e detenzione illegale di armi. Oltre ai provvedimenti amministrativi che per il maggiorenne sono in fase di valutazione da parte della Divisione Anticrimine, la 15enne peruviana è stata riaccompagnata in una comunità in provincia di Monza.
Per il 16enne marocchino gli specialisti della Divisone Anticrimine sono ancora alla ricerca di strutture adatte al suo affidamento.

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