Dice di essere stato investito, ma è un tentativo di truffa

E' successo nei giorni scorsi.

Dice di essere stato investito, ma è un tentativo di truffa
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Sventato un tentativo di truffa ai danni di una donna in Piazza Santa Teresa.

Il tentativo di truffa

Un uomo, seduto a terra e dolorante, discuteva in maniera animata con la conducente di un veicolo. Immaginando di trovarsi difronte ad un incidente, la pattuglia della Polizia locale è intervenuta per prestare soccorso. La conducente, una sessantenne comasca, immediatamente riferiva agli agenti di non aver visto il passaggio del pedone dietro la propria auto, ma, soprattutto, di non aver praticamente effettuato alcuna retromarcia; la stessa precisava di aver sentito un urto e subito dopo aver visto un uomo a terra vicino alla propria auto. La donna aggiungeva di essere stata spiazzata dalle richieste dell’uomo che rifiutava la chiamata dei soccorsi, dando ad intendere di voler concludere la vicenda con il riconoscimento contestuale di un “risarcimento danni”.

Il trucco dello smartphone

L’escamotage, già accertato in altre città italiane, cerca di far leva sul timore dei conducenti, a causa delle lesioni “provocate” all’investito, di conseguenze quali il ritiro della patente, la decurtazione dei punti, il pagamento di una sanzione e l’incremento del premio assicurativo. Agli occhi degli investigatori non sfuggiva un particolare che faceva sorgere sospetti sulla dinamica dell’incidente: il pedone mostrava un cellulare danneggiato (privo di scheda) per dimostrare l’entità dell’investimento e dei danni subiti. Peccato che oltre al telefonino esibito, un modello molto vecchio, la persona fosse in possesso di uno smartphone di ultima generazione, all’interno del quale risultava già inserita la sim prelevata dal telefono che sarebbe stato rotto a causa dell’investimento. L’uomo riferiva di aver eseguito lo spostamento della scheda dal cellulare danneggiato allo smartphone subito dopo essere stato colpito dall’auto. Tempistiche e circostanze poco verosimili: si trattava quindi di una truffa.

Le telecamere svelano la verità

A seguito di accertamenti e testimonianze raccolte nell’immediatezza dei fatti, gli investigatori hanno trovato un filmato registrato da un impianto di videosorveglianza, installato presso una attività commerciale della zona. La visione delle immagini confermava i sospetti. Nelle immagini si notava chiaramente l’uomo appostarsi dapprima dietro un’auto parcheggiata a fianco di quella della vittima, successivamente, avvedendosi che quella della donna stava per muoversi, attuava il proprio disegno truffaldino su quest’ultima. Si vede il pedone attendere che il veicolo inizi la manovra di uscita dal parcheggio, per poi buttarsi a terra dietro l’auto lanciando il telefonino al suolo; subito dopo si può scorgere lo stesso gesticolare animatamente verso la guidatrice. Ultimati i rilievi, l’autore del gesto, un trentacinquenne originario di Milano, si allontanava rifiutando l’intervento dell’autoambulanza.

Consigli agli automobilisti

- Diffidare di quanti chiedono immediatamente un risarcimento danni ed il pagamento di una somma di denaro;
- Se l’azione è insistente e presenta toni poco rassicuranti, cercare immediatamente di coinvolgere altre persone (testimoni o comunque altri soggetti presenti nelle vicinanze – facendo attenzione che non si tratti di complici) e chiamare immediatamente i soccorsi (ci si potrebbe trovare difronte ad una ipotesi di estorsione);
- Fare attenzione quando la dinamica appare strana, quasi fulminea (quando cioè si ha la sensazione di non aver commesso le manovre che vengono contestate) e insospettirsi se quanto rivendicato dalla controparte appare inverosimile;
- Infine verificare la presenza o meno di elementi che normalmente compaiono dopo un investimento (segni o rientranze sulla carrozzeria del mezzo investitore, vestiti lacerati, ferite e sanguinamenti).

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