Tentato furto aggravato in concorso: tre persone arrestate
Due di loro erano già state arrestate precedentemente a Milano per furto con strappo di una collanina d’oro

L'operazione si è svolta nella mattinata di ieri, 12 agosto. Fissato per oggi il giudizio direttissimo
Tre cittadini irregolari in Italia
Nella mattinata di ieri, martedì 12 agosto, la Polizia di Stato di Como ha arrestato due cittadini algerini di 24 e 30 anni e un 22enne marocchino, tutti irregolari in Italia e con precedenti specifici per reati contro il patrimonio, accusati di tentato furto aggravato in concorso. In particolare due di loro erano già stati arrestati precedentemente a Milano per furto con strappo di una collanina d'oro. Questo dato conferma la estrema mobilità di certi predoni che richiede l'adozione di precise strategie di contrasto.
Rafforzamento dei servizi di contrasto al crimine
Quest'attività, come quella effettuata nei giorni scorsi contro le "spaccate" su autovetture in danno di visitatori stranieri, rientra nel piano di rafforzamento dei servizi di contrasto al crimine diffuso specie nelle arre a forte vocazione turistica. Per contrastare il fenomeno, come da precise indicazioni del Questore di Como Marco Calì, una apposita task force della Squadra Mobile ha intensificato i controlli nelle zone centrali della città, con particolare attenzione alle vie adiacenti al lago.
Gli uomini si aggiravano con fare sospetto
Durante un servizio di osservazione, gli agenti hanno notato i tre aggirarsi con fare sospetto: uno tentava di sottrarre oggetti da borse e zaini di passanti, mentre gli altri fungevano da palo. Dopo vari tentativi falliti, il gruppo si è spostato in piazza Duomo, dove il principale sospettato ha provato a prendere uno zaino lasciato a terra, venendo però scoperto dal proprietario.
Fermati in stazione San Giovanni
Seguiti fino alla stazione di Como San Giovanni, grazie alla capacità degli operatori di mimetizzarsi tra turisti garantendo l'efficacia del servizio, i tre sono stati fermati e portati in Questura per l'identificazione tramite rilievi fotodattiloscopici. Al termine delle formalità sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza, in attesa del giudizio direttissimo fissato per oggi.