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Test sierologici, effettuati i primi prelievi a Como: "Possiamo farne fino a 500 al giorno"

Per effettuare lesame serve un macchinario particolare che sul territorio comasco c'è solo al Sant'Anna.

Test sierologici, effettuati i primi prelievi a Como: "Possiamo farne fino a 500 al giorno"
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Sono stati effettuati questa mattina, giovedì 30 aprile, in via Napoleona a Como, i primi prelievi di sangue per i test sierologici. Sulla base degli elenchi trasmessi da Ats Insubria, il prelievo è stato effettuato ad una decina di soggetti.

Test sierologici, effettuati i primi prelievi

I test sierologici per la ricerca di anticorpi anti Covid-19 consistono in un prelievo di sangue, effettuato per via venosa, e servono a verificare se un organismo ha sviluppato gli anticorpi contro il virus. La campagna è coordinata da Ats Insubria. Asst Lariana, da parte sua, ha messo a disposizione i luoghi dove effettuare i prelievi, il personale e il proprio laboratorio per l’esecuzione dei test. La campagna è destinata ai cittadini che sono stati messi in isolamento fiduciario al domicilio da Ats, a seguito di indagine epidemiologica, o dal medico di medicina generale. L'adesione è su base volontaria.

Asst Lariana ha tre punti prelievo rispettivamente a Como (in via Napoleona nel padiglione che ospitava la Radioterapia), a Mariano Comense (al Centro Prelievi del Polispecialistico Felice Villa; con percorso separato e ingresso a conclusione degli esami di routine; al termine dei prelievi viene poi effettuata la sanificazione dell’area), a Menaggio (in un tendone che è stato montato appositamente e collocato di fronte alla farmacia ospedaliera).

Come funziona il test

Viene effettuato un normale prelievo di sangue per via venosa e il sangue viene inserito in una provetta dedicata che contiene un apposito gel “separatore”. Tutte le provette vengono quindi portate al laboratorio dell’ospedale Sant’Anna per l’elaborazione. Innanzitutto attraverso una opportuna centrifugazione la parte corpuscolare del sangue e il siero si separano; quindi il siero viene inserito in un analizzatore che ricerca la presenza di anticorpi anti Covid-19.

“La macchina è in grado di effettuare circa 170 test all’ora - osserva Giuseppe Maurizio Catanoso, direttore dell'Unità Operativa di Patologia Clinica-Laboratorio Analisi - e il primo risultato del test si ha nel giro di una mezz’ora circa”. La macchina in questione è un analizzatore automatico in chemiluminescenza e sul territorio di Como quella del Sant’Anna è l’unica. “Trattandosi di un macchinario che viene utilizzato per molti altri tipi di esame - prosegue Catanoso - abbiamo valutato di poter dedicare per questi test sierologici tre/quattro ore al giorno e quindi di poter arrivare ad eseguire quotidianamente circa cinquecento test”.

L'esito: "Non è una patente di immunità"

Il risultato del test può essere negativo. “Questo significa - spiega Catanoso - che presumibilmente il soggetto non ha anticorpi o ha un livello molto basso di anticorpi diretti contro il virus”. L’esito, al contrario, potrà essere positivo. “Il che significa che il soggetto è stato a contatto con il virus - sottolinea il primario – e in ogni caso questo risultato deve essere interpretato in associazione agli aspetti clinici. Attenzione poi perché i dati attualmente a disposizione della letteratura scientifica non ci consentono ancora di poter conferire, attraverso questo risultato, una patente di immunità. Al momento, infatti, non è ancora del tutto chiusa la questione sull’immunità e quindi la possibilità di potersi re-infettare”.

Sulla base delle indicazioni regionali, in caso di esito positivo il soggetto dovrà effettuare anche il tampone nasofaringeo. “Infine in caso di esito dubbio - conclude Catanoso - il soggetto verrà invitato a ripetere il test sierologico a distanza di una settimana”.

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