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Trasporti pubblici ai tempi del coronavirus: il nostro tour VIDEO
Tra i pochissimi passeggeri presenti si respira diffidenza.
Le persone hanno iniziato a temere l’epidemia, e dopo l’epidemia hanno iniziato a temere i focolai. Ecco che, quindi, i luoghi dove l’affollamento era all’ordine del giorno come i trasporti sono diventati temibili e la prova di tale fatto l’abbiamo avuta nella prima settimana della fase 2. Siamo andati personalmente, mercoledì, a verificare la situazione sui mezzi pubblici, prima sul pullman e poi sul treno diretti a Milano.
Trasporti pubblici ai tempi del coronavirus: il nostro tour
Innanzitutto, partiamo da un problema logistico: non tutti i rivenditori dei biglietti sono aperti e con le nuove disposizioni agli autisti non è più consentito offrire tale servizio. La conseguenza è che, come racconta un autista, "non tutti si organizzano prima per vedere quali rivenditori sono aperti e quali no, quindi capita spesso che chi deve prendere il bus mi chieda il biglietto, ma purtroppo io non posso farlo".
Le disposizioni di sicurezza sono adeguate, soprattutto sui bus e nelle stazioni, dove vistosi cartelli e indicazioni guidano i passeggeri verso la giusta strada. Fortunatamente, coloro che al momento usufruiscono del trasporto pubblico rappresentano un numero esiguo, tanto che molti vagoni e autobus si potrebbero definire desolati.
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