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Travolge una moto poi fugge perché era già ai domiciliari: arrestata dalla Polizia Locale

La donna, per il Tribunale, doveva essere a casa entro le 21. Ma ben dopo quell'orario è stata protagonista dell'incidente.

Travolge una moto poi fugge perché era già ai domiciliari: arrestata dalla Polizia Locale
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Travolge una moto poi fugge per ché era già ai domiciliari: arrestata dalla Polizia Locale

Travolge una moto poi fugge: arrestata 40enne italiana

Una quarantenne italiana ieri sera, domenica 19 luglio 2020, è stata arrestata dagli agenti della Polizia locale di Como con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale e omissione di soccorso, poiché responsabile di un incidente all’incrocio fra viale Roosvelt e via Grandi.

Circa alle 21.40, nell’attraversare il cosiddetto “nodo cerniera”, la BMW condotta dalla donna si scontrava con un motociclo con a bordo due persone. Subito dopo l’impatto l’auto si allontanava in direzione di via Italia Libera. All’altezza della sede della Croce Rossa è stata raggiunta dal conducente della moto, che nonostante la caduta si è messo all’inseguimento della fuggitiva.

Mentre raggiungeva l’auto coinvolta nel sinistro, il motociclista ha notato che la donna stava scambiando il posto di guida con un uomo seduto sul lato passeggero, ma successivamente l’ha fatto scendere dall’auto e si è rimessa al volante allontanandosi velocemente. Il motociclista ha quindi chiesto aiuto alla Croce rossa per soccorrere la ragazza che viaggiava con lui ed è rimasta ferita nell’incidente.

Dopo pochi minuti è arrivato sul posto un equipaggio del Pronto intervento della Polizia locale che ha avviato immediatamente le indagini per risalire alla pirata della strada. Nonostante le reticenze dell’uomo che viaggiava con lei ed è rimasto in via Italia Libera, è stata rapidamente individuata grazie alla targa che l’automobile aveva perso dopo l’impatto.

La donna aveva già dei precedenti

Le interrogazioni alla banca dati hanno consentito di risalire alla proprietaria dell’autovettura: come hanno accertato gli agenti, oltre ad essere gravata da precedenti penali, è risultata destinataria di un provvedimento emesso dal Tribunale di Sorveglianza che le impone l’obbligo di rincasare entro le 21.

Gli agenti hanno raggiunto l’abitazione della donna, hanno individuato il veicolo coinvolto, privo della targa e con danni compatibili con l’incidente, e hanno trovato la responsabile del fatto nella propria abitazione con le amiche. Una volta compreso che sarebbe stata accompagnata al comando della Polizia locale, la donna è andata in escandescenza e, dopo aver preso un coltello a lama lunga, si è avvicinata alla finestra minacciando di buttarsi e di non avvicinarsi. Arrivati i rinforzi, non senza fatica la protagonista è stata immobilizzata e accompagnata al Comando di viale Innocenzo.

Sentito il Pubblico Ministero di turno, Mariano Fadda, la donna è stata tratta in arresto poiché ritenuta responsabile dell’omissione di soccorso, di fuga dopo l’incidente, di resistenza a pubblico ufficiale. La sua patente di guida è stata ritirata.

A seguito delle lesioni subite, la passeggera della moto ha riportato una frattura al piede con una prognosi di trenta giorni. All’esito del processo con il rito direttissimo di questa mattina al Tribunale di Como il Giudice ha disposto la convalida dell’arresto con immediata scarcerazione dell’imputata, il rinvio dell’udienza alla settimana prossima concedendo i termini a difesa. E’ stata inoltre disposta a carico della donna la misura dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

"L’omissione di soccorso è un reato gravissimo – ricorda l’assessore alla Polizia locale e Sicurezza Elena Negretti - disciplinato dall’articolo 189 del Codice della strada che definisce il comportamento da tenere in caso di incidente, prescrivendo l'obbligo di fermarsi e di prestare l'assistenza occorrente a coloro che, eventualmente, abbiano subito danno alla persona. Ecco perché continueremo con queste attività di presidio del territorio e tempestivo intervento, cercando di prevenire e reprimere questi comportamenti inaccettabili per una comunità. A chiunque può capitare di essere coinvolto in un incidente stradale e tutti siamo tenuti a comportarci in modo tale da non mettere a rischio l’incolumità degli altri".

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