Como

Tre anni di guerra in Ucraina, tre anni di sostegno dal territorio comasco

La consegna di tonnellate di aiuti umanitari a ridosso del fronte e la preziosa raccolta di testimonianze sulla violenza degli attacchi contro i civili.

Tre anni di guerra in Ucraina, tre anni di sostegno dal territorio comasco
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Tre anni fa, il 24 febbraio 2022, l'inizio dell'invasione su larga scala in Ucraina: da tre anni guerra che devasta e opprime. Oggi, lunedì 24 febbraio 2025,  tre anni di sostegno di associazioni e istituzioni della provincia di Como, che restano accanto alla popolazione ucraina.

Profughi in uscita dall'Ucraina, al confine con la Polonia
Profughi in uscita dall'Ucraina, al confine con la Polonia

Tre anni di devastazione

Profughi accolti in Polonia

Il 24 febbraio di tre anni fa l'esercito russo bombardò anche la capitale ucraina, lanciando la cosiddetta invasione su larga scala - senza dimenticare che la guerra in Ucraina persiste dal 2014, con l'occupazione della Crimea - cercando di prendere anche Kyiv.

Devastazione a Kharkiv

La risposta dei militari ucraini respinse la mossa a sorpresa della Russia. Da allora non solo resistenza militare ma anche quella di donne e uomini che non si arrendono all'oppressione e continuano a invocare giustizia e libertà. Tre anni anche di sostegno dal territorio comasco in termini di vicinanza, raccolta e consegna di aiuti umanitari.

La richiesta di aiuto esposta nella capitale ucraina

Lo slancio umanitario dei volontari comaschi

Il devastato quartiere di Saltivka, a Kharkiv

La reazione di una miriade di volontari comaschi è stata quella di attivarsi e partire. Tre anni fa il primo viaggio alla frontiera tra Polonia e Ucraina per conoscere la realtà dei fatti: decine di migliaia di bambini e bambine, ragazze e ragazzi, donne adulte e anziane in fuga dall'Ucraina. Le prime attività di assistenza, il trasporto di profughi e la rete dell'accoglienza avviata da più realtà comasche. Attorno a don Giusto Della Valle, parroco di Rebbio, il coordinamento di più volontari pronti a rimboccarsi le maniche.  La formazione di gruppi che, nello scorrere dei mesi, scelgono di impegnarsi direttamente sul campo: in Ucraina.

Frontiere di Pace a Izjum in Ucraina
Sos Emergenza Ucraina, gruppo di Cantù attivo in missioni umanitarie in terra ucraina
Missione umanitaria a Magal
Partenza di una missione umanitarie partecipata anche dal gruppo Korosten di Civiglio

I volontari di "Frontiere di Pace" con base operativa nella parrocchia di Maccio e il sostegno del parroco, don Gigi Zuffellato: 33 missioni umanitarie, l'ultima conclusa nella giornata di domenica 23 febbraio, raggiungendo le città di Lviv, Kyiv, Kharkiv, Kramatorsk, Druzhkivka, Kherson, Zaporizhzhia, Kryvy Rih e una miriade di villaggi nelle oblast ucraine, fino al Donbass. Il gruppo "Un giusto abbraccio per Magal" con i volontari lariani di fondamentale assistenza e aiuto all'orfanotrofio ucraino di Magal: una struttura dove vivono più di 50 minori orfani con disabilità. E ancora: il prezioso impegno del gruppo "Sos Emergenza Ucraina" di Cantù, attivo con missioni umanitarie in Ucraina e in partenza il prossimo 8 marzo insieme al gruppo Korosten di Civiglio per consegnare un grande carico di beni di prima necessità. Aiuto costante a Korosten e a Chernihiv, a nord della capitale Kyiv.

La fossa comune scoperta a Izjum

Le testimonianze raccolte sul campo, la denuncia dell'aggressione russa

Eccezionale la generosità del territorio lariano, essenziale per alimentare le missioni umanitarie in Ucraina. Tre anni di solidarietà. Tre anni di contatti e amicizie sviluppati in terra ucraina: come quello col seminario greco cattolico di Lviv e il suo rettore, padre Ihor Boyko e sestra Olexia a Kharkiv.

Frontiere di Pace con padre Iho9r Boyko e sestra Olexia a Kharkiv

La volontà non è semplicemente quella di consegnare generi di prima necessità ma anche di mettersi in ascolto, raccogliendo testimonianze dalle città e dai villaggi che hanno subito e continuano ad accusare l'aggressione dell'esercito russo. In quest'ottica, il libro "Volti e voci della resistenza ucraina", scritto da Giambattista Mosa e Nicola Gini, dando voce a volti e nomi ucraini che attendono giustizia e pace. Persone incontrate durante le missioni umanitarie di "Frontiere di Pace". Un libro consegnato il 4 dicembre scorso dai volontari a papa Francesco. E le ultime testimonianze raccolte, nei giorni scorsi a Odessa, Kherson, Kyvy Rih e Zaporizhzhia hanno dato parola ai sacerdoti greco cattolici che hanno sofferto l'occupazione russa a Donetsk, in Donbass, come è accaduto a padre Yaroslav Lys nella città di Horlivka.

"Per un anno, quando è scoppiata la guerra nel 2022, abbiamo celebrato la messa nella città occupata. E' stato un po' difficile: c'è un controllo totale dei servizi russi, che entravano in chiesa e ascoltavano tutto quello che veniva detto da parte nostra. In queste circostanze tu capisci che la cosa più preziosa sono le vite umane. Adesso ho un contatto on-line con i nostri parrocchiani. Una volta alla settimana leggiamo insieme la bibbia on-line. Ma il desiderio è di tornare là".

Orikhiv: città devastata ma che ancora spera

La voce di Alexander Alexandrevic, paramedico, si staglia nel silenzio di Orikhiv, città fantasma, dove i volontari di "Frontiere di Pace" sono arrivati pochi giorni fa. Qui, tra grandi palazzi sventrati dai bombardamenti, sopravvive un migliaio di persone. Prima della guerra erano più di 50.000. La testimonianza del paramedico, che chiede di fare in fretta e liberare prima possibile la zona, è esplicita sulla distruzione che domina la realtà di Orikhiv: "Questo è ciò che porta da noi il mondo russo".

L'incontro tra Chiese sorelle, l'ascolto di una realtà che vive e soffre l'oppressione

Lo sforzo di comprensione, di approfondimento della realtà ucraina passa anche dall'incontro tra Chiese sorelle: quella greco cattolica ucraina e la Chiesa comasca, la diocesi di Como. Esemplare, in tal senso, la serata focalizzata sulla preghiera per la pace: incontro di conoscenza reciproca e condivisione della forza della fede, guidato nel santuario di Maccio, a Villa Guardia, dal parroco don Gigi Zuffellato insieme al cardinale Oscar Cantoni, in collegamento col vescovo greco cattolico di Zaporizhzhia Maxim Ryabuha e la comunità greco cattolica della città ucraina e ai volontari di "Frontiere di Pace" in missione umanitaria in Ucraina.

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