Truffa all'esame della patente: nella camicia nasconde telecamera e auricolari FOTO

Il materiale è stato sequestrato e il "furbetto" si è beccato una denuncia.

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Truffa all'esame della patente, ci risiamo. Ancora una volta una persona ha tentato di passare in modo sleale il tanto temuto esame teorico.

Truffa all'esame della patente: nella camicia nasconde telecamera e auricolari

E' successo nella mattina di oggi, lunedì 14 gennaio 2019.  A.M.S., cittadino egiziano 31 enne, si è presentato negli uffici della motorizzazione di Como per sostenere l’esame teorico per conseguire la patente B. Peccato che, a differenza di un normale candidato, il soggetto avesse addosso un sofisticato sistema di trasmissione audio video. La telecamera era nascosta all’interno del bottone della camicia e l’auricolare talmente piccolo da essere invisibile ad occhio nudo. Il sistema avrebbe permesso a A.M.S. di comunicare con soggetti esterni che gli avrebbero suggerito le risposte corrette. Gli agenti della Polizia Stradale, nel corso di attività di indagine specifiche, hanno individuato la presenza di tale meccanismo e denunciato il cittadino egiziano e proceduto al sequestro di tutto il materiale utilizzato.

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Quanti episodi, e qualcuno è addirittura finito all'ospedale...

A provarci sono in tanti ma la destrezza delle Forze dell'ordine rovina sempre i piani dei "furbetti". Nello scorso mese di dicembre un uomo residente a Erba è stato trovato con uno smartphone attaccato all’interno della felpa, sulla quale era stato praticato un piccolo foro attraverso cui venivano riprese le domande proiettate sul monitor assegnato all’esaminando e trasmesse ad un complice all’esterno, che completava “l’operazione” comunicando la risposta corretta. L’autore della tentata truffa, che riceveva i suggerimenti tramite due auricolari, una volta colto sul fatto, ha dapprima tentato di negare ogni addebito, salvo poi dover ammettere le proprie responsabilità al termine della perquisizione, all’esito della quale veniva scoperto il sistema escogitato. Le ridotte dimensioni del piccolo marchingegno elettronico hanno rischiato di costar caro al giovane, costretto a sottoporsi alle cure dei sanitari dell’ospedale Sant’Anna. Nell’intento di non essere scoperto l’uomo ha infatti infilato troppo in profondità le piccole cuffie, che sono state recuperate solo grazie all’intervento dei medici del pronto soccorso.Il materiale utilizzato è stato sottoposto a sequestro penale (cellulare – schede sim- auricolare), mentre dopo gli atti di rito il responsabile è stato denunciato a piede libero alla Procura della Repubblica di Como per il reato di tentata truffa in concorso. (LEGGI QUI)

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