Olgiate Comasco

Uil in piazza per la raccolta firme contro la legge Calderoli

Il sindacato contesta l'autonomia differenziata e invita i cittadini a partecipare al gazebo.

Uil in piazza per la raccolta firme contro la legge Calderoli
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Uil in piazza Italia a Olgiate Comasco con il gazebo del Coordinamento territoriale Uil Lombardia e delle categorie del sindacato per la raccolta delle firme per il referendum abrogativo della legge Calderoli.

La raccolta firme contro l'autonomia differenziata

Il Coordinamento territoriale e tutte le categorie Uil, spiega un comunicato dell'organizzazione sindacale, venerdì 2 agosto, dalle 9 alle 13, "coinvolgeranno la popolazione spiegando le ragioni del "no" a una legge iniqua che rischia di mettere in ginocchio lavoratori e cittadini. Così la mobilitazione dopo Lecco toccherà anche Olgiate Comasco, e arriverà, poi, venerdì 9 agosto a Colico. E come a Como anche a Olgiate il coordinamento Uil del Lario con le categorie incontrerà i cittadini spiegando le ragioni della firma e sarà a disposizione con il certificatore per la validazione delle firme".

Piazza Italia a Olgiate Comasco
Piazza Italia a Olgiate Comasco

Le parole del coordinatore territoriale

Il coordinatore Territoriale Uil Lario Dario Esposito commentare la prima giornata tenuta a Lecco: "Spieghiamo ai cittadini il nostro punto di vista, le preoccupazioni e le possibili ricadute negative su lavoratori, pensionati e famiglie, molte delle quali rappresentate dal Sindacato, evidenziando diverse problematiche. Se partiamo dal lavoro dobbiamo considerare che già oggi vi sono norme differenti sulla gestione del mercato e delle politiche attive e passive. Con l’autonomia differenziata queste differenze diverrebbero insormontabili. È assurdo pensare che un titolo di studio o un corso professionale possa non essere riconosciuto a un lavoratore o studente lombardo che si trasferisce in Emilia Romagna. A ciò si aggiunge che l’autonomia comporterà la fine dei contratti nazionali e della Previdenza integrativa nazionale e di contratto. Ogni regione avrà regole differenti e la contrattazione sarà delegata a livello regionale, con un indebolimento della contrattazione stessa e il rischio di un ritorno alle gabbie salariali".

La preoccupazione

"I contratti collettivi nazionali - spiega il segretario generale Feneal Lombardia Riccardo Cutaia - seguiti dalla FenealUil e per i quali abbiamo avanzato le piattaforme di rinnovo, includono diverse misure per la tutela dei lavoratori. Penso ad esempio a quelle sul caldo estremo. Tuttavia, l'autonomia differenziata rischia di creare contraddizioni e incertezze, vanificando gli sforzi fatti a livello nazionale. È fondamentale che ci sia una risposta concreta da parte delle istituzioni attraverso tavoli tecnici e politici che coinvolgano tutte le parti sociali. Ad oggi, però, non abbiamo visto soluzioni adeguate. Le recenti misure introdotte dal Governo, pur essendo un passo avanti, sono state criticate per essere insufficienti e tardive. Non possiamo accontentarci di provvedimenti emergenziali che non risolvono il problema alla radice".

Focus sulla sanità

"La sanità - dichiara Massimo Coppia, segretario generale Uilfp Lario-Brianza - in Lombardia nell’emergenza Covid ha tenuto per la grande professionalità dei lavoratori, ma soprattutto dagli aiuti statali che sono stati assegnati. Bisogna ricordare che la Lombardia era carente di tute e maschere FFp2, e che se non fosse intervenuto lo Stato centrale, la sanità sarebbe crollata. Inoltre, molti medici, infermieri e sanitari sono venuti da fuori regione ad aiutarci. Pensiamo cosa potrebbe accadere se ci trovassimo di fronte a 20 sistemi sanitari differenti".

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