Olgiate Comasco

Un libro per fuggire dalla guerra con le biblioteche

Raccolti 500 tra silent book e volumi illustrati con testi in ucraino e in italiano: verranno portati a Kharkiv e a Kherson.

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Un libro per fuggire dalla guerra e aiutare i bimbi ucraini: merita applausi il Sistema bibliotecario dell'Ovest Como.

Un libro come regalo di pace

Sono 500 i libri per l'infanzia: silent book o pubblicazioni con testi in italiano e in ucraino o con brevi testi  e bellissime illustrazioni. Tutto questo accade grazie al Sistema bibliotecario dell’Ovest Como - una grande squadra di 40 biblioteche aggregate attorno a quella di Olgiate Comasco - in risposta al progetto lanciato da Marco Rodari (il clown Pimpa impegnato in contesti di conflitto bellico) e condiviso dal gruppo "Frontiere di Pace", attivo nella parrocchia di Maccio e impegnato in missioni umanitarie in Ucraina.

Libri destinati ai bimbi delle città e degli oblast di Kahrkiv e Kherson

"Nel nostro incontro con i bambini nei bunker al fronte, nell’epicentro della guerra ucraina - spiega Rodari - abbiamo trovato piccoli molto spaventati a causa dei continui bombardamenti. Quando consegnavamo cibo, medicinali e vestiti, una delle richieste che più ci perveniva da parte loro e delle loro mamme era quella di avere un libro da leggere, perché mentre si legge si può “fuggire” dalla guerra almeno con la fantasia. E questo è importantissimo per spezzare l’isolamento e la paura". Ecco perché le biblioteche del nostro territorio hanno aderito all'iniziativa.

L'adesione del Sistema bibliotecario

Con l'immediata approvazione di Paola Vercellini, vicesindaco di Olgiate e presidente del Sistema bibliotecario "Giovanni Annoni»", la coordinatrice Giuliana Casartelli ha coinvolto colleghe e colleghi delle biblioteche: in circa un mese raccolti 500 libri, grazie anche alla collaborazione degli utenti che hanno donato volumi. Tutti sono stati consegnati  "Frontiere di Pace": una parte dei libri sarà in viaggio già nella prossima missione organizzata dal gruppo, in partenza il 28 marzo. "Abbiamo scelto di partecipare al progetto, perché ci è piaciuto tantissimo - sottolinea Casartelli - Ci è sembrato un gesto opportuno che anche le biblioteche dessero un segno di solidarietà al popolo ucraino, martoriato da una guerra ingiusta. Purtroppo non si vede una prospettiva di soluzione a breve: le notizie dei bimbi chiusi nei bunker, per i quali i libri sono l’unico mezzo per evadere con la fantasia dalla guerra, ci ha reso immediatamente consci dell’importanza di questo progetto".

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