Un mouse a… misura di mano STORIE SOTTO L’ALBERO

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2019 sulle pagine del nostro settimanale.

Un mouse a… misura di mano STORIE SOTTO L’ALBERO

CANTÙ – Un mouse costruito a… «misura di mano». A concepirlo e a elaborarlo con tutta la sua equipe è stato Luca Di Fiore, 45 anni. Canturino doc, è uno di quelli che si può dire essere cresciuto a «pane e computer», dal momento che il primo lo ha avuto quando aveva 5 anni. «Si trattava del Commodore Vic-20, prodotto e commercializzato tra il 1980 e il 1985» ha raccontato. Da quegli anni l’evoluzione tecnologica ha fatto, come si usa dire in questi casi, passi da gigante. Ai quali dapprima è stato dietro il giovane Luca, per poi essere lui stesso a contribuire all’accelerazione in termini di innovazione e progresso. Terminati gli studi al liceo scientifico «Enrico Fermi», si è iscritto alla facoltà di Scienza politiche.

Un mouse a… misura di mano

«Nel frattempo ho iniziato a lavorare per la Compaq. In quel periodo gli ingegneri software erano molto pochi sul mercato. Così nell’anno in cui avrei dovuto conseguire la laurea mi hanno chiesto di partecipare al progetto relativo alla nascita di un centro di sviluppo avviato a Monaco di Baviera. Ho accettato ed è stata un’esperienza professionale eccezionale. In Germania ho lavorato per 6 anni». Dopo una esperienza di un anno negli Stati Uniti, tra Huston e Cupertino, nel 2003 Luca è stato trasferito a Tawain, nella capitale Taipei, dove tutt’oggi abita con la sua moglie e i suoi due figli. Intanto Compaq viene inglobata in Hp, dove il canturino prosegue a lavorare. «A Taiwan ho iniziato a lavorare nel 2003, guidando un centro di sviluppo per i computer portatili formato all’inizio da 43 ricercatori, che di anno in anno, nei dieci che ho trascorso qui, sono progressivamente aumentati » . E’stato il primo creatore di un computer portatile per gaming, realizzato completamente in fibra di carbonio, raggiungendo con Wired la settima posizione nel 2008 per quanto riguarda le migliori innovazioni prodotte nel settore grazie al Voodoo Envy 133. «Sono rimasto in Hp sino a cinque anni fa – ha proseguito il canturino – Nel 2013 ho iniziato a lavorare per la Razer in qualità di direttore del settore ricerca e sviluppo. Qui ho continuato a lavorare sino a febbraio di quest’anno, quando ho avuto la possibilità di trasferirmi come Head of products, Xtreme Performance Gear alla Adata Technology Co.». Oggi Luca Di Fiore, che parla sette lingue tra cui il cinese e il giapponese, è responsabile di quattro team. In questi mesi ha lavorato insieme al suo staff alla realizzazione di un mouse assolutamente innovativo.

Il primo con stampa 3D

Si chiama Xpg Head shot ed è il primo mouse al mondo realizzato con stampa 3D e costruito su misura per la mano di colui che lo acquista. Sarà in commercio in Italia a partire da marzo dell’anno prossimo «Questo nuovo prodotto è pensato per i pro player e per gli Esport – ha spiegato. Una delle sue caratteristiche principali è quella di essere leggerissimo, dal momento che ha un peso di poco superiore a 60 grammi». Ma l’aspetto assolutamente innovativo consiste nel fatto che il mouse verrà realizzato tenendo conto delle caratteristiche della mano di colui che andrà a utilizzarlo. «Abbiamo messo a punto una particolare app, attraverso la quale l’acquirente di questo mouse potrà scattare una foto alla propria mano. L’applicazione sarà in questo modo in grado di calcolare tutte i dati necessari – per esempio lunghezza e distanza tra le dita – per realizzare un mouse “su misura”. Sempre attraverso i dati calcolati attraverso la app, sarà poi possibile impostare il tipo di presa e successivamente definire la scocca più adatta, che potrà essere ulteriormente personalizzata con il proprio nick e eventuali loghi e serigrafie del proprio team. Il materiale che viene utilizzato per realizzare questo mouse è un particolare tipo di termpolastica a base di nylon». Un prodotto eccezionale, dunque, sul quale il canturino e la sua equipe stanno lavorando agli ultimi dettagli. Malgrado sia distante per buona parte dell’anno, però, Luca non ha dimenticato Cantù. «Cerco di tornarci ogni anno, per rivedere gli amici e portare i figli dai miei genitori».

(Giornale di Cantù, 5 ottobre 2019)