Olgiate Comasco

Un segno rosso sul volto degli amministratori e una panchina rossa: basta violenza contro le donne

L'iniziativa di sensibilizzazione del sindaco, degli assessori e dei consiglieri olgiatesi.

Un segno rosso sul volto degli amministratori e una panchina rossa: basta violenza contro le donne
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Un segno rosso sul volto degli amministratori comunali di Olgiate Comasco e una panchina rossa nel cortile del Municipio per dire no alla violenza contro le donne.

Un segno rosso e una panchina rossa

La sensibilizzazione, in occasione della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne, vede impegnati sindaco, assessori e consiglieri comunali. Un segno rosso sul viso e una panchina dello stesso colore all'ingresso di Palazzo Volta. "Anche la città di Olgiate Comasco dice  stop al femminicidio e non solo il 25 novembre - le parole del primo cittadino Simone Moretti - Il 35% delle donne ha dichiarato all’Istat di aver subito gravi violenze fisiche, psicologiche e sessuali, soprattutto da parte di uomini loro legati sentimentalmente, più raramente da sconosciuti. La parola femminicidio suona male, però serve. Di genere si muore. Il femminicidio non è un’invenzione mediatica. Non è un concetto da banalizzare: esiste ed è brutale. Tante donne sono uccise ogni giorno ed il numero delle vittime non accenna ad arrestarsi. Non dobbiamo voltarci dall’altra parte. Torna alla memoria la famosa citazione di Martin Luther King: “Ciò che mi spaventa non è la violenza dei cattivi; è l’indifferenza dei buoni". Il 25 novembre si celebra la giornata internazionale per la fine della violenza sulle donne. Noi diciamo anche “non solo il 25 novembre”. Perché in questo triste quadro, la violenza è sinonimo di impotenza".

L'importanza di non arrendersi, chiedere giustizia e prevenire

 

Sensibilizzare, lontano dalla retorica ma ancorati alla realtà, è imprescindibile. E allora, proprio in una giornata così carica di significato, è al tempo stesso inevitabile e doveroso ricordare la figura e il sorriso della giovane Tamara Monti, istruttrice di delfini: il 2 febbraio 2007, all'età di 37 anni, fu uccisa da un vicino di casa.

Da allora, reagendo alla tragica scomparsa, la famiglia combatte battaglie fondamentali: per la certezza della pena e per perpetuare la vitalità di Tamara attraverso iniziative di concreta solidarietà. Proprio all'inizio di quest'anno i coscritti olgiatesi del 1969, in memoria dell'amica e coetanea Tamara, hanno condiviso una raccolta fondi a sostegno dei bimbi ricoverati a Casa di Gabri.

 

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