Villa Guardia

"Una vacanza di speranza" e di emozioni bellissime per 30 adolescenti ucraini

Le testimonianze dei giovanissimi ospiti arrivati da Kharkiv, gli incontri col cardinale di Como e l'arcivescovo di Milano.

"Una vacanza di speranza" e di emozioni bellissime per 30 adolescenti ucraini
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Il progetto del gruppo di volontari "Frontiere di Pace" di Villa Guardia è diventato una bellissima realtà: "Una vacanza di speranza" per 30 bimbi e ragazzi arrivati da Kharkiv, dalla martoriata Ucraina, accolti sul nostro territorio per due settimane di tranquillità, lontano da sirene e bombardamenti. Venerdì 28 giugno la ripartenza per l'Ucraina.

Il valore dell'accoglienza: "Una vacanza di speranza"

Tra Villa Guardia e Kharkiv c'è una distanza di circa 3.000 chilometri, tra dogane, chilometriche strade piane, passaggi obbligati e check point. Ma la distanza è persino più profonda, per chi ha lasciato la sua devastata terra e la complicatissima realtà della guerra. Tentare di colmarla, significa attivare una connessione tra due "mondi" lontani nella quotidiana tranquillità italiana, da una parte, e nella sofferenza di chi è oppresso dalla guerra in Ucraina. Colmarla, è possibile: grazie alla generosità generata e moltiplicata in occasione della "Vacanza di speranza".

Incontri con sindaci, parrocchie, oratori e associazioni

Anche la seconda settimana di permanenza nella baita messa a disposizione da Casa Scout Don Titino - incastonata nel parco regionale della Spina Verde e affacciata a un panorama eccezionale sul Lago di Como - ha offerto una sequenza di attività e tappe territoriali. Dopo l'entusiasmante visita dei volontari del comitato locale di San Fermo di Croce rossa italiana (saliti in baita sabato 22 giugno) e il concerto serale del Gruppo Vocale Famiglia Sala nella chiesa parrocchiale di Rebbio, domenica la pioggia ha tenuto tutti al coperto per un momento di confronto reciproco e testimonianza da parte dei 30 adolescenti ucraini. Lunedì la comitiva ucraina è stata ricevuta dal sindaco di Como Alessandro Rapinese, con il Comune del capoluogo lariano che ha patrocinato il progetto della "Vacanza di speranza".

A pranzo ospiti degli Alpini di Villa Guardia, poi tutti al Grest a Maccio e in serata l'incontro pubblico nel salone dell'oratorio di Maccio col parroco, don Gigi Zuffellato: concluso tra gli applausi e con la grande e colorata torta offerta dalla "Pasticceria Ghielmetti e Lucca" di Olgiate Comasco.

Martedì in gita a Milano, ospiti di Trenord per il viaggio e accolti dall'arcivescovo Mario Delpini: incontro speciale nella fraterna accoglienza.

Nella stessa serata calorosissima ospitalità all'oratorio di Solbiate con i volontari dell'associazione "La Pro Concagno", del parroco don Cesare Bianchi e l'intervento del sindaco Federico Broggi: giochi tra calcio e pallavolo, pizzata di condivisione e raccolta fondi benefica, prima del canto finale in lingua ucraina.

Mercoledì due attività: prima in oratorio ad Albate e, nel pomeriggio, visita a Varese, dove è esposta un'ambulanza colpita dall'esercito russo proprio a Kharkiv, con ricevimento del sindaco e del sacerdote greco cattolico Volodymir Misterman. In serata cena con un "carico" di piadine offerte dalla "Piadineria di Elena + Ale e Marco" di Olgiate Comasco e la divertente tombolata in baita.

L'incontro col cardinale Cantoni

Giovedì piscina a Villa Geno per ragazze e ragazzi, mentre suor Olexia e padre Nasynnik hanno incontrato i vertici di Caritas diocesana e il cardinale Oscar Cantoni: un momento di eccezionale confronto, originato dalle profonde relazioni tessute sul campo, in Ucraina, da "Frontiere di Pace", sempre col costante appoggio di Caritas diocesana e lo sguardo attento e la preghiera costante del vescovo della Diocesi di Como. Incontro a Casa Nazareth con gli operatori della Caritas diocesana di Como che ha sostenuto questo viaggio.

Le testimonianze dei giovanissimi ucraini

Con la traduzione in italiano da parte di suor Olexia, superiora ucraina delle religiose greco cattoliche di San Giuseppe a Kharkiv, che accompagna bimbi e ragazzi insieme a padre Andrii Nasinnyk, direttore della Caritas di Kharkiv, e altre due adulte accompagnatrici, il gruppo ha fraternizzato anche nell'esternare emozioni, nostalgie e desideri.  "Grazie  alle persone che hanno organizzato la vacanza e anche ai volontari che vengono fino a Zolochiv, in Ucraina - le parole di Katerina - Qui posso stare libera dalla guerra e ho trovato nuovi amici nel gruppo che partecipa alla vacanza. Sono contenta di aver visto il Lago di Como, di essere andata sul battello". Camilla: "Grazie a tutti coloro che hanno pensato la vacanza. Abbiamo fatto un lungo viaggio. Ci avete accolto col sorriso e di questo voglio dire grazie". Sofia: "Spero tanto che un giorno potrò ritornare qui. Ho nostalgia di casa ma rimarrei qui, perché so che non ho paura che possa arrivare qualche missile...". Ivan: "Io abito a Slatyne, a 8 chilometri dal confine con la Russia. Il posto della vacanza è bellissimo, gli italiani ci danno un sostegno e ci hanno ricevuto come persone importanti. Qui sto bene ma ho un po' di nostalgia di casa. Grazie a "Frontiere di Pace", a Caritas di Kharkiv e a tutti coloro che hanno fatto in modo di farci passare giornate bellissime".

Il ricordo della piccola volontaria Maria Mironenko

Nell'incontro pubblico in oratorio a Maccio, suor Olexia e don Gigi Zuffellato hanno messo in rilievo il legame ancora più stretto tra la parrocchia di Maccio, i volontari di "Frontiere di Pace" e la chiesa di San Nicola Taumaturgo a Kharkiv: la chiesa della piccola Maria Mironenko, 12 anni, uccisa con la mamma Irina in un centro commerciale a Kharkiv, bombardato dall'esercito russo lo scorso 25 maggio. Maria avrebbe dovuto partecipare alla vacanza in Italia. Maria resta impressa nel cuore di ogni volontario e nella generosità del territorio che ha accolto gli amici ucraini.

 

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