Unione civile ad Arosio: il sì di Domenico e Julison STORIE SOTTO L'OMBRELLONE

Il Giornale di Cantù regala ai lettori di Giornaledicomo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2018 sulle pagine del nostro settimanale. Una piacevole lettura sotto l'ombrellone.

Unione civile ad Arosio: il sì di Domenico e Julison STORIE SOTTO L'OMBRELLONE
Pubblicato:
Aggiornato:

"L’amore vince sempre". Ne è convinto Domenico De Paolo, 55 anni, che, sabato 21 aprile, si è unito civilmente al suo compagno Julison Pimentel, 28 anni.

Unione civile ad Arosio: il sì di Domenico e Julison

Una cerimonia intima, celebrata nel palazzo del Comune di Arosio dal sindaco Alessandra Pozzoli, per coronare il sogno di una vita: ufficializzare il legame forte che unisce i due che, amandosi, hanno deciso di condividere per sempre ogni giorno della loro vita. Ma che fino a poco fa non era possibile celebrare, perché in Italia non esisteva una legge che riconoscesse le coppie dello stesso sesso. "Sabato ero molto emozionato – dichiara Domenico – Il giorno che ti unisce per sempre alla persona che ami è il giorno più bello della tua vita. Sono convinto che l’amore, quello vero, vince sempre". Ed ha vinto anche sabato scorso sui pregiudizi contrari della comunità.

"Conta essere felici"

"Nei confronti della nostra unione civile – continua Domenico – ci sono stati molti pregiudizi e cattiverie. Ma le malelingue non interessano. Ciò che conta per me è essere felice e ora posso dire di esserlo completamente. Sono felice perché finalmente, grazie alla Legge Cirinnà, il nostro Paese ha colmato questa grande lacuna. Sono felice perché la mia mamma, nonostante la sua età, sia riuscita a presenziare a questo giorno importante per me. Sono felice perché ad Arosio è stata celebrata la prima unione civile. Sono felice perché ho lottato per esaudire il mio grande sogno e ce l’ho fatta". Questa è la storia di un amore casuale, nata in chat su Facebook, circa un anno fa. "Ho sempre sperato in una relazione seria – aggiunge Domenico – il mio sogno è sempre stato quello di fidanzarmi e un giorno sposarmi. Dopo anni di lotte, rabbie e lavoro la mia felicità è finalmente arrivata".

Quanta emozione

Un momento di grande gioia, insomma, per tutti. Emozione per i due che si univano nell’importante "accordo" che, sebbene non si possa chiamare matrimonio perché la legge non equipara le unioni civili al matrimonio, ne ha tutta la sostanza e la forza. "Dopo la cerimonia molto intima della mattina – continua l’arosiano – la sera alcuni amici ci hanno organizzato una festa a sorpresa. Ed è stato bellissimo. Nel mese di giugno, invece, abbiamo in programma di festeggiare ancora più in grande, con tantissimi invitati. Nel frattempo, la mia battaglia “arcobaleno” continua con l’auspicio che gli omosessuali possano avere sempre più diritti e che mai più nessuno debba nascondere il proprio amore e i propri affetti".

(Giornale di Cantù, sabato 28 aprile)

Seguici sui nostri canali