Dal Giornale di Olgiate

Va in pensione e torna sui libri per laurearsi STORIE SOTTO L'ALBERO

Il Giornale di Olgiate regala ai lettori di PrimaComo.it le più belle storie raccontate nel corso del 2020 sulle pagine del nostro settimanale.

Va in pensione e torna sui libri per laurearsi STORIE SOTTO L'ALBERO
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Per la piscina comunale di Olgiate Comasco ha lasciato in sospeso l’università, a soli quattro esami dalla laurea. Tempus fugit: Luigi Arnaboldi, direttore dell’impianto natatorio, a fine mese si tufferà in un nuovo capitolo della vita. Quello del pensionamento e di una sfida con se stesso: riprendere gli studi a 67 anni e laurearsi in filosofia. L’incipit, raccontando la carriera dello storico dipendente comunale, poi passato alla municipalizzata e infine alla gestione di «Lombardia Nuoto», è focalizzato proprio su un dettaglio che Arnaboldi confessa emozionandosi.

Va in pensione e torna sui libri per laurearsi

Dopo una vita di lavoro, quale sogno da realizzare in pensione?
«Laurearmi».

Spieghi un po’...
«Quando iniziai a lavorare in piscina a Olgiate, mi mancavano quattro esami alla laurea in filosofia. Ero iscritto alla Cattolica, a Milano. Vorrei laurearmi soprattutto perché l’ho promesso a una persona a me molto cara, che era in punto di morte. Me lo chiese espressamente: “Devi promettermi che prenderai la laurea”».

Tornare sui libri: sfida non banale.
«Sì. Ho compiuto 67 anni il 5 luglio...».

Obiettivo notevole, complimenti. Passioni da coltivare?
«Mi piace la musica, ho completato il quinto anno al Conservatorio. In particolare sono appassionato del periodo che va dalla seconda metà del Settecento all’inizio dell’Ottocento. E se proprio devo citare un nome, dico Luigi Rodolfo Boccherini, compositore nato a Lucca nel 1743 e morto a Madrid nel 1805».

Facciamo un salto all’indietro, sino all’approdo in piscina: quando e come avvenne?
«In gioventù ho lavorato come impiegato in uno studio di architettura di un ingegnere, a Como. Poi un amico, Antonio Costanzo, che lavorava proprio in piscina Olgiate, aperta dal 1975, mi propose di andare a lavorare a Olgiate. Dalla primavera 1981 al Natale dell’anno successivo ho avuto l’incarico di istruttore di nuoto. Successivamente, il sindaco Giovanni Taiana fece gestire la piscina direttamente dal Comune, dopo che le due precedenti gestioni private erano andate male. Venne deciso un periodo di prova di sei mesi e fu chiamato il professor Ettore Terrevazzi, amico di infanzia del maestro Luciano Rossini, per prendere in mano la situazione. A quel punto diventai segretario di Terrevazzi. Fu poi la Commissione comunale, che affiancava la direzione della piscina, a decidere di bandire il concorso per un posto da direttore: lo vinsi io, nella tarda primavera del 1984».

Un bel salto, no?
«Avevo 31 anni. L’1 settembre 1984 diventai dipendente comunale, inquadrato come responsabile della piscina di Olgiate».

Subito conquistato da quel posto?
«Ho sempre avuto passione per lo sport. Ho praticato atletica leggera: corsa campestre e in montagna. Ancora adesso, d’estate, faccio i 1.619 gradini da via Tommaso Grossi, a Como, città dove abito, sino a Brunate. Certo, bisogna accettare qualche acciacco ed essere consapevoli del tempo passato...».

Le «cose» più belle da conservare nello scrigno dei ricordi?
«Il gemellaggio con Liancourt. Tra i nostri giovani e quelli francesi era nata vera amicizia. E poi dico l’apertura della vasca all’aperto: realizzata nel 2003, la prima stagione intera in cui è stata utilizzata fu l’estate del 2004. Mese di novembre 2003, ero in piscina con Angelo Lamperti: osservando il prato di proprietà comunale all’esterno della struttura, iniziammo a dirci che sarebbe stato bello avere una vasca all’aperto. Sfogliammo qualche catalogo in ufficio. L’idea venne perfezionata insieme a Renato Ronga, assessore allo Sport. Il sindaco Maria Rita Livio accettò subito la novità. Una volta aperta, alla domenica arrivammo a fare anche 500 ingressi. La cosa bella: c’era chi si dava da fare spontaneamente, amici che davano una mano».

Ha citato qualche primo cittadino: citiamoli tutti, li descriva con un aggettivo. Partiamo: Giovanni Taiana?
«Professionale e cordiale».

Ha utilizzato due aggettivi... li accettiamo e andiamo avanti: Lanfranco Bianchi?
«Gentiluomo, che ha saputo imporre le proprie idee».

Mario Ferrario?
«Organizzatore, politico».

Vittorio Cesana?
«Squisito, letterato».

Maria Rita Livio?
«Autorevole. Ha creduto nell’istituzione delle Aree in Municipio e dei responsabili di Area».

Roberto Bovi?
«Buono e malinconico».

Simone Moretti?
«Entusiasta. Lui c’è sempre, soprattutto quando serve intervenire».

Visto, non è stato poi così difficile...
«Mi permetto una puntualizzazione. Lavorando in Comune ho avuto sempre massima stima di tutti i sindaci, mi è piaciuto lavorare con tutti: lo dico dal profondo del cuore».

C’è stata anche l’esperienza con la municipalizzata «Tre Torri» e l’attuale gestore «Lombardia Nuoto».
«Dall’1 aprile 2008 la piscina passò in capo alla municipalizzata, come la farmacia e la Casa anziani. Diventai dipendente della “Tre Torri”, mantenendo però il contratto del Comune. “Lombardia Nuoto”, invece, gestisce la piscina dall’11 ottobre 2013: fino al 31 luglio sarò il direttore dell’impianto. Sarò in pensione dal primo agosto. C’è la possibilità della prosecuzione di una collaborazione».

Con quale sentimento chiude la carriera professionale?
«Dopo tanti anni... pensavo mi facesse meno effetto. Il tempo è passato, è cambiata la società, è cambiata Olgiate, è cambiata anche la piscina e sono aumentate le responsabilità organizzative. La piscina ha scandito le mie giornate: è stata ed è non solo una professione ma anche una passione».

Un augurio alla piscina?
«Che trovi una persona più brava di quanto possa esserlo stato io. Ci tengo davvero: dopo tanti anni mi sento un po’ olgiatese».

Abbiamo finito e ci piace chiudere così: in bocca al lupo Arnaboldi. C’è una promessa da mantenere, una laurea da conquistare.

(Giornale di Olgiate, sabato 25 luglio 2020)

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