Venerdì 17: ma porta davvero sfortuna?

Con oggi è la terza volta che accade in un anno. Ma gli italiani credono davvero alle superstizioni? Uno studio dice di sì.

Venerdì 17: ma porta davvero sfortuna?
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Venerdì 17: ma porta davvero sfortuna? Oggi cade il terzo venerdì 17 dell’anno dopo quello di febbraio e marzo, ma gli italiani credono davvero alle superstizioni? Il CICAP (Il Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze) da tempo organizza la "Giornata Anti-Superstizione".

Venerdì 17, spazio alle superstizioni

Ai superstiziosi il numero 17 non piace neanche singolarmente, figuriamoci quando cade di venerdì come in questa settimana. Venerdì 17 è considerata una data particolarmente sfortunata ma per quale motivo?
Questa credenza è diffusa soprattutto nel nostro paese, nel resto del mondo i numeri sfortunati sono altri (nei paesi anglosassoni il giorno sfortunato è venerdì 13 mentre il Spagna, Grecia e Sudamerica martedì 13).

"Essere superstisiosi porta male"

Il CICAP organizza un appuntamento che cade in occasione di un venerdì 17 con l'obiettivo di comunicare al grande pubblico in modo ironico e sdrammatizzante quello che per gli esperti è un dato di fatto: "Essere superstiziosi porta male".

Gli eventi antisuperstizione

Solitamente, in varie città d'Italia, i gruppi locali del CICAP organizzano eventi di vario tipo: incontri, conferenze, dibattiti e dimostrazioni "pratiche". "Caratteristica di molti appuntamenti" spiega Marta Annunziata, coordinatrice dei gruppi locali del CICAP, - è proprio il fatto che, per accedervi, è necessario compiere un vero e proprio “Percorso a ostacoli per superstiziosi”. Si passa, per esempio, sotto una scala aperta, si rompe uno specchio, si versa a terra del sale, si fa in mille pezzi una lettera con la classica catena di sant’Antonio, si apre un ombrello al chiuso e così via. In alcuni casi i partecipanti dovranno eseguire un totale di 13 gesti e azioni ritenute fortemente pericolose dai superstiziosi e potranno ricevere un diploma di Anti-Superstiziosi".

Ma​ ​ci​ ​crediamo​ ​davvero?

Secondo uno studio organizzato da Kayak, motore di ricerca di viaggi, sembrerebbe proprio di sì. Per quanti molti affermino di non essere suggestionati da queste credenze, le scelte compiute nella vita quotidiana smentiscono queste affermazioni. Un esempio recente: venerdì 17 febbraio di quest’anno molti viaggiatori hanno scelto di non partire facendo registrare il 21% di partenze in meno rispetto agli altri venerdì dello stesso mese. Che sia vero o meno, molti di noi preferiscono non tentare la sorte perché come diceva Eduardo De Filippo "essere superstiziosi è da ignoranti, ma non esserlo porta male".

Tre consigli per combattere la sfortuna

Possibile che non si possa fare nulla per combattere il destino avverso? Lo abbiamo chiesto agli esperti in benessere iscritti su StarOfService. Ecco i loro consigli per combattere la sfortuna una volta per tutte.
1.Controlla​ ​i​ ​tuoi​ ​pensieri Non lasciarti spingere alla deriva dalla negatività e dall’ansia. Esercita la consapevolezza: ogni giorno il nostro cervello riceve milioni di input sensoriali che dovrà necessariamente filtrare e selezionare.
2.Assumiti​ ​le​ ​tue​ ​responsabilità Sei tu l’unico artefice delle tue azioni. La vita è difficile e a volte ingiusta ma trovare un colpevole esterno non la renderà più semplice.
3.Costanza​ ​e​ ​perseveranza Se pensi davvero che la fortuna e il successo un bel giorno si presenteranno alla tua porta per renderti finalmente felice, sei fuori strada. Tu sei l’unico artefice della tua fortuna e solo con la costanza e l’impegno potrai realizzare i tuoi sogni.
Fortuna e sfortuna sono due facce della stessa medaglia: la nostra.

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